Nome d'arte di Jean-Philippe Smet, cantante e attore francese. Allevato da una coppia di cugini artisti in varie compagnie di giro, passa l’adolescenza fra cabaret e music-hall. Denota un talento precocissimo per la musica e già a undici anni canta in pubblico sfoderando la grinta della rockstar in erba. Diviene un idolo dei teenager francesi e un’immagine simbolo del ribelle in giubbotto di pelle nera, dalla vita spericolata. Nel 1961 il suo esordio sul grande schermo nel thriller Dossier 1413 di A. Rode, anche se il primo ruolo di un certo peso arriva solo nel 1969, quando presta la sua maschera a uno spaghetti-western di S. Corbucci, Gli specialisti. Il cinema resta in ogni caso marginale nella sua esperienza divistica, salvo qualche recupero d’autore come Detective (1985), in cui J.-L. Godard lo intellettualizza in un destrutturato omaggio al noir, e L’uomo del treno (2002) di P.?Leconte, dove interpreta un ombroso fuorilegge il cui destino si incrocia con quello di un anziano professore (J.?Rochefort).