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Ferdinando Camon, figlio di contadini, non ha mai coltivato la terra; eppure, questa gli è rimasta dentro, tanto che rispunta nei suoi romanzi appena ve ne sia la possibilità. Lui, che è stato il cantore di una civiltà ormai scomparsa, quella contadina, fatta di duro lavoro, di sudore, di sacrifici, di miseria e anche di superstizione, resta indissolubilmente legato ad essa e nel trascorrere del tempo, quando i ricordi tendono a sbiadire, guarda a quel mondo quasi con rimpianto. Vero è che è stato quello della sua fanciullezza, forse il periodo più bello per un uomo, troppo breve per costruire un progetto di vita, ma non per sognare e fantasticare. E così, se con La vita eterna Camon ha descritto il mondo contadino in tono per nulla idilliaco, con questo romanzo breve (La cavallina, la ragazza e il diavolo) lo fa rivivere ai giorni nostri, ma com'era un tempo, avvolgendolo in un alone in cui l'incontro fra reminiscenze, fantasia, sogno e desiderio si amalgamo dando vita a un'opera che rasenta il favolistico, con tanto di morale finale. A ben guardare lo svolgimento, la presentazione dei personaggi, l'evolversi della trama e l'epilogo ricordano certe parabole che, per la loro eterna validità, sono senza tempo, non in contrasto quindi con quell'immobilità, che era propria del mondo contadino, e che appunto in quanto tale aveva un tempo lungo fermo, praticamente eterno. La scrittura, come sempre fluida, mai aggressiva, l'ironia, che spesso affiora, quella capacità di descrivere uomini e cose, animali e paesaggi risaltano anche in questo breve scritto, che si impreziosisce ulteriormente nel penultimo capitolo, dedicato allo svolgimento di una corsa con cavalli, in pratica un palio, intorno alle mura di Montagnana. L'abilità dell'autore è qui strabiliante, perché ritmo e invenzioni stilistiche finiscono con il rendere partecipe il lettore oltre le misure di un'attuale telecronaca. La cavallina, la ragazza e il diavolo è veramente un gran bel romanzo.
E' un romanzo campestre, sulle passioni, sui valori universali dell'amicizia, della lealtà, dell'appartenenza e che fa riflettere sull'importanza dei sentimenti in un momento storico dove si tende a dimenticare il nostro passato e in cui tutto brucia e si dissolve troppo in fretta. E' un libro da regalare. Molto bello.
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