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Libro veramente bello che chiude un ciclo di una serie unica nel suo genere. Per quanto mi riguarda è la migliore serie scritte da italiani!
Terzo capitolo della lunga (ma bella) saga di Daniel e Ian, giovani americani con la possibilità di essere portati nel Medioevo del 1217 dal gioco elettronico HYPERVERSUM (e qualche volta tornare indietro). In questo volume la storia di Ian, ormai da anni conte francese con regolare castello ed amicizie fino al Re, si intreccia con la brutta pagina delle crociate contro gli eretici del SUD della Francia. Nel corso di crudeli battaglie ed assedi, Ian si troverà coinvolto in una storia di soldi rubati che metterà in pericolo la vita sua e di Daniel, ma che poi incrinerà grandemente i rapporti con i suoi potenti parenti medievali, a cui tanto Ian tiene nella sua ormai abituale vita da conte. Riuscirà Ian a ritrovare la sua vita a ritrovare la sua vita ed i suoi affetti del 1217???? Il libro è molto bello e pur essendo il terzo della saga è sempre più intrigante ed a tratti è anche stato oggetto di commozione da parte mia (spero di non essere io troppo sensibile). Questo fantasy permette con rigore storico di entrare in piena atmosfera del 1217. Quindi capita di incontrare personaggi importanti cm Bianca di Castiglia, madre di Lugi IX il Santo e nipote di Riccardo Cuor di Leone. Un bel libro, Davvero !
Finalmente ho concluso la trilogia della Randall e posso dare un voto globale. Ho dato 4 stelle ma 3 e mezzo sarebbe più giusto visto quello che penso. Intanto mi pare che l'ingrediente fantasy sia ridotto ai minimi termini e si possa considerare questa trilogia semplicemente come un romanzo d'avventura e neanche dei più originali. Il primo libro era abbastanza coinvolgente e ricco di spunti interessanti, mentre sia il secondo volume, sia il terzo li ho trovati meno ispirati e con parti talvolta noiose e inutili al fine della storia. Un difetto che ho riscontrato in questo lavoro della Randall è l'eccessivo buonismo che affianca molti momenti narrati. Il finale dopo un colpo di scena che lasciava ben sperare, secondo me è deludente e concluso in modo frettoloso. I personaggi che possono essere definiti "stereotipati" (soprattutto Ian), li ho trovati comunque funzionali e ben incastrati nella storia. Un altro piccolo appunto è che alla fine non si sa più niente di tanti personaggi più o meno importanti apparsi nei 3 tomi. Un punto a favore è la scrittura della Randall: scorrevole, veloce, diretta che ti fa leggere le pagine velocemente e ti rilassa. Anche la parte storica mi ha incuriosito tanto che ho letto qualcosa realmente accaduto in quegli anni. E anche questo è un merito dell'autrice. Un'opera che definirei buona insomma e che comunque ho già consigliato agli amici ma che non considero un capolavoro del genere.
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