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Anno edizione: 2021
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Ci sono romanzi che ti restano impressi nella memoria, anche a distanza di anni. La casa di Leyla è uno di questi. La scrittura di Livaneli è molto scorrevole e di lettura semplice, anche nei passi più poetici, la traduzione è particolarmente efficace e curata. Ottima lettura.
Ne La casa di Leyla di Zülfü Livaneli è molto interessante vedere come passato e presente si incontrino e si scontrino; c’è un confronto tra generazioni diverse, ma anche tra culture e luoghi differenti. Questa è stata sicuramente la parte che più ho preferito. Le storie di ogni personaggio sono intense e in un modo o nell’altro si intrecciano tra loro, in un’affinità di dolore e sofferenze, ma anche di tenacia, di coraggio e della voglia (ma anche della necessità) di non arrendersi mai. Il tutto ambientato da un lato in un’Istanbul moderna, occidentale, e dall’altro nella città del tardo Impero Ottomano. Ci si sposta quindi tra case fatiscenti e ville antiche, due lati della stessa medaglia. L’aspetto che mi ha convinta meno è stato lo stile dell’autore che – a dispetto delle storie di ognuno – non mi ha coinvolta. L’ho trovato un po’ piatto e monotono; questo mi ha portata a provare sentimenti contrastanti durante la lettura: da un lato ero curiosa di sapere come si sarebbe evoluta la storia in sé e come si sarebbero evolute le vite di ogni singolo personaggio; dall’altro ero annoiata e facevo fatica a continuare. Forse incide anche il fatto che nel corso degli anni non mi è capitato di leggere così tanti libri appartenenti alla letteratura turca, che magari è caratterizzata da uno stile diverso rispetto a quello a cui sono abituata. Ovviamente questa è solo una mia supposizione. In sintesi ho trovato La casa di Leyla di Zülfü Livaneli interessante e piacevole dal punto di vista della storia e del contenuto, ma meno coinvolgente dal punto di vista dello stile.
In merito a “Senza toccare”, prima pubblicazione della casa editrice, avevo scritto che il font del libro era troppo piccolo. Stavolta sono stata felice di trovare un font più grande che non mi ha creato alcun fastidio durante la lettura. Non pensavo di potermi innamorare di nuovo (e ancor di più) di Istanbul, ma è successo con questa splendida lettura che mi ha accompagnata sulle rive del Bosforo, per sbirciare nelle vite dei proprietari di magnifici yalı. Leyla ha fatto breccia nel mio cuore fin dalle prime pagine, è impossibile non volerle bene, infatti molti personaggi all’interno del libro tentano di aiutarla a riprendersi la sua casa. La storia è coinvolgente ed emozionante, inoltre è ben presente il contrasto tra modernità e tradizione che caratterizza la città di Istanbul. Posso affermare che, di nuovo, la casa editrice ha fatto un ottimo lavoro. Non da ultimo, anche in questo caso, la copertina è davvero bella.
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