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Il capolavoro di D'Arzo sembra alla fine rivelare tutto e invece forse, suggerisce Alberto Casadei, «nasconde ancora il suo intimo segreto».
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Il racconto si apre con la Melide, la perpetua del prete, che deve cucire il lenzuolo in cui è avvolto un morto, e termina con un altro morto che verrà sempre avvolto in un lenzuolo cucito dalla Melide. Questa volta si sa il nome del morto. Si chiama Zelinda ed è una sessantenne come il prete. Dalla valle arrivano, nel paese arroccato sui monti, dove l'inverno dura cinque, sei mesi, sei vecchie che piangeranno per la morta. Per farlo hanno chiesto "trecentocinquanta. Più mangiare qualcosa e dormire qui questa notte. Hanno fatto sette chilometri". Zelinda ha vissuto lavando, in un ruscello, i panni e gli stracci per gli altri; vive con una capra, non ha rapporti con nessuno, qualche volta va dal prete e a fatica gli chiede "cose" su un fatto che gli tormenta la coscienza. "Perché in due si cerca meglio". Il racconto termina con questa riflessione del prete: "E' ormai ora di preparare le valige per me e senza chiasso partir verso casa. Credo d'aver anche il biglietto". Sono parole di addio alla vita e il biglietto di partenza ci viene dato al momento della nascita
splendido racconto, cupo e angosciante, d'ambientazione montana, un paesino isolato, parecchia gente anziana logorata dalla vita e dalla fatica, riti funebri, inverni tremendi e gli occhi delle capre che somigliano a quelli degli uomini, occhi sperduti che osservano l'immensità del paesaggio roccioso che sembra opprimere l'anima stessa. Un tipo di prosa rarefatta lirica ed elegante, atmosfera perfetta e inquietante, e un finale aperto e misterioso. Un racconto privo di elementi fantastici che riesce ad essere perturbante e profondo allo stesso tempo, un limpido talento letterario che come spesso accade non fu compreso nè valorizzato dai nostri editori, se non dopo circa tre decenni dalla tragica dipartita del nostro scrittore,
Breve racconto che si legge piacevolmente. Morale religiosa e inettitudine in primo piano, con un finale che mi ha lasciata delusa perché non si capisce esattamente cosa alla fine abbia deciso la vecchina.
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