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Anno edizione: 2009
Anno edizione: 2016
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Questo scritto non vuole aggiungere nulla più a quanto fin'ora scritto sull'impiego della divisione corazzata ariete nello scacchiere nord africano durante l'ultimo conflitto, ma prendere spunto dalle vicende personale del tenente Ostellino, per realizzare un racconto fotografico che narri le vicende di tanti italiani che vissero le drammatiche vicende legate alla nostra divisione, che sorprese tanto gli avversari,quanto i tedeschi per valore ed eroismo...per non dimenticare! Il tenente Ostellino è il protagonista del libro "carri ariete combattono" scritto da Andrea Rebora, nipote dell'ufficiale. Rebora sfrutta assai bene l'epistolario del nonno utilizzando le lettere giunte intatte tra lui e sua moglie Alma, inserendole in modo efficace negli avvenimenti storici delle operazioni in Nord Africa della divisione ariete, dalla riconquista della Libia fino all'apice della penetrazione italo tedesca in Egitto che giunse ad un passo da Alessandria d'Egitto, ovvero El Alamein, dove la divisone Ariete si sacrificò per intero per proteggere la ritirata dell'asse, per concludersi con la successiva ritirata in Tunisia e la definitiva sconfitta dell'asse in Africa del Nord. L'epistolario del tenente Ostellino, come sottolinea più volte Rebora, non ci da dettagli delle operazioni militari , a causa della censura militare. Tuttavia ci trasmette sapienti descrizioni geografiche dei vari posti "visitati" durante gli spostamenti del fronte, ma soprattutto un profondo attaccamento a dei valori tradizionali che oggi,purtroppo, sono quasi dimenticati quali l'attaccamento alla famiglia e l'amor di patria.Oltre a questo,però, il tenete Ostellino, appassionato di fotografia e come sottolinea Rebora nel suo libro, uno dei pochi autorizzati a tenere al fronte una macchina fotografica, ci tramanda anche degli scatti fotografici della sua esperienza militare. Per saperne di più, vi invitiamo a leggere lo splendido libro di Rebora "carri ariete combattono" che non mancherà di emozionarvi
Negli anni '70 Longanesi pubblicava in edizione economica (I Pocket Guerra) una serie di memorie belliche, riferite alla seconda guerra mondiale, in gran parte di autori anglosassoni (forse i vincitori avevano ricordi "migliori"). Erano volumi eccellenti, asciutti, che parlavano di uomini in guerra con esperienze vissute in prima persona. C'era anche qualche raro volume italiano (ricordo in particolare Paolo Caccia Dominioni e le sue esperienze africane). Avendo nella memoria quegli interessantissimi (e mai piu' ristampati) volumi ho acquistato con grandi speranze questo volume, restando, ahimè, un po' deluso. Certo, riadattare le lettere a casa di un combattente in forma a cavallo tra un romanzo e un resoconto storico non è semplice. Ma ci troviamo di fronte a un libro prolisso e alla lunga alquanto noioso. Aggiungiamoci una veste tipografica dimessa (pur a un prezzo non certo economico) e soprattutto con le riproduzioni delle interessantissime foto in formato francobollo, stampate perdippiu' su carta non fotografica. Alla fine abbiamo un libro interessante, perlomeno per gli appassionati italiani, visto l'insolito argomento trattato, ma che poteva dare molto di più.
Il libro è ben scritto e di piacevole lettura con una ricca appendice fotografica. Sono riportate notizie inedite sulle vicende della divisione corazzata Ariete ed in particolare sui carri L3 impiegati sul fronte nordafricano e di cui sinora è stato scritto ben poco. Particolarmente interessanti le informazioni sull'impiego bellico ma anche sulla vita quotidiana dei carristi nel deserto
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