Dall’attentato alle Torri Gemelle alla pandemia fino alla guerra in Ucraina, passando per le crisi del 2008 e del 2011, il contesto «macro» dei decisori risulta in questo millennio costantemente sottoposto a shock che azzerano ogni capacità predittiva di scenari economici e geopolitici. Persino i più importanti think tank globali faticano a capire che cosa succederà domattina. Ma il mondo si è complicato anche a livello «micro»: imprese profit o non profit, istituti governativi ed enti di ogni altro tipo si sono arricchiti di sensibilità inimmaginabili fino a qualche anno fa (si pensi ai temi della diversità e della sostenibilità e all’attenzione al capitale umano), gli organigrammi sono sempre più articolati e i lavori che svolgiamo hanno nomi sempre più stravaganti. Per non parlare dei big data. Un mondo così complesso esige una prospettiva di leadership completamente nuova perché le variabili in gioco sono talmente tante che il loro intreccio diventa imprevedibile. Per affrontare la complessità dobbiamo abbandonare la prospettiva semplicistica del trovare «la» soluzione ottimale per imparare invece a «connettere i punti», confrontandosi, mettendosi in discussione, accogliendo prospettive differenti e avendo al momento giusto il coraggio di decidere. Occorre lavorare sodo, raccogliere il maggior numero di informazioni e ascoltare il maggior numero di esperti, senza perdere d’occhio il contesto di riferimento e servendosi anche delle tecnologie. Grazie anche al dialogo con importanti policy maker e decine di CEO e top manager di grandi imprese nazionali e internazionali, Verona distilla in questo libro una serie preziosa di riflessioni e conclusioni che metteranno ogni leader d’impresa in condizione di affrontare la sfida opportunamente attrezzato.
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