L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Cominciava davvero a farsi vergognosa la limitata reperibilità in Italia di studi critici e di approfondimenti biografici relativi a Hikmet. D’Angelo, pubblicista e collaboratore di diverse testate giornalistiche, colma ora in parte tale vuoto, dando alle stampe un breve saggio edito dalla Solfanelli Editore, dedicato non solo a Nazim Hikmet, ma anche alla sua biografa Joyce Lussu e a Velso Mucci, poeta, giornalista, scrittore e critico d’arte che negli anni Cinquanta tradusse alcune delle sue poesie. Il libro da un lato denuncia l’inspiegabile silenzio della critica letteraria e dall’altro, allargandone l’orizzonte biografico, cerca di salvare dall’oblio un poeta che ha incarnato i caratteri fondamentali della letteratura del secolo scorso e può essere ritenuto il fondatore del realismo turco. Hikmet occupa tuttora nel nostro paese una presenza quasi sotterranea, trascurata dalla cerchia dei cultori della materia e dai luoghi deputati della cultura ufficiale, indifferenti alla sua statura poetica. D’Angelo lamenta il mancato confronto in Italia con I testi segnati dalla forte passione civile e dall’ingualcibile candore della sua fede rivoluzionaria, essendo autore fervidamente apprezzato, per orientamento editoriale, solo da un pubblico di lettori abbacinato dalla linearità quasi discorsiva dei suoi versi d’amore. La struttura libera, la nudità estetica del suo linguaggio poetico lo hanno a lungo ingiustamente confinato in un ambito marginale, periferico e minoritario. A sottrarlo a quest’aura sfocata prova ora D’Angelo, consegnandoci il ritratto a tutto tondo non solo di un poeta autentico e compiuto, ma anche di un intellettuale militante che, invece di approfittare dell’agio della vita, preferisce sacrificarsi sull’altare dell’ideale. Un ragguardevole esempio di eroe romantico al servizio della poesia, un felice connubio di passione amorosa e di passione politica.
Nazim Hikmet è un poeta indubbiamente conosciuto in occidente per le sue stupende liriche d’amore, che ancor oggi mostrano una freschezza e una vitalità veramente sorprendenti. Quello che meno si conosce di questo grande autore turco è il suo impegno rivoluzionario e la sua arte poetica connessa. Ha provveduto alla bisogna Giacomo D’Angelo con un breve saggio (64 pagine) intitolato Cantastorie della rivoluzione, con il preciso fine di denunciare il silenzio critico calato in Italia su questo grande artista. Ha così scritto una biografia dettagliata sulla sua vita avventurosa, sulla sua passione politica che lo costringerà all’esilio nella Russia sovietica, dove morirà per un attacco cardiaco. In questa sorta di rivisitazione viene evidenziato il carattere politico dell’altra sua poesia, tanto per intenderci quella che da noi è meno nota. Nel complesso, il saggio ha il particolare pregio di svelarci aspetti della vita e dell’arte di Hikmet senz’altro poco noti e pertanto rappresenta un utile elemento di integrazione cognitiva per chiunque si appresti a esaminare con spirito critico la sua opera poetica.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore