Secondo lavoro discografico dei Sambene, gruppo Folk marchigiano nato nel 2015 all’interno dell’Accademia dei Cantautori di Recanati, diretta da Lucia Brandoni. Ad un anno dall’uscita del loro primo disco di inediti prodotto da Michele Gazich, "Sentieri partigiani", i Sambene sono tornati in studio di registrazione per omaggiare, nel ventennale della sua scomparsa, il cantautore che più ha influenzato la loro formazione: Fabrizio De André. Resta intatta la forte cifra Folk che ha fin da sùbito caratterizzato i Sambene: la centralità delle tre voci del gruppo (Roberta Sforza, Veronica Vivani, Marco Sonaglia) e l’utilizzo di pochi strumenti acustici (la chitarra di Marco Sonaglia, coadiuvata dalla fisarmonica di Emanuele Storti e, per l’occasione, dal violino di Claudio Merico). Tre gli ospiti che impreziosiscono il progetto: Alessandro D’Alessandro all’organetto, i flauti di Franco D’Aniello dei Modena City Ramblers e le corde di Lucio Gaetani (ex Mcr). Il disco è diviso in tre capitoli: il primo dedicato all’amore (‘di signori distratti’), il secondo alla spiritualità (‘di blasfemi’) ed infine il terzo incentrato sulla tematica socio-politica (‘di spose bambine’) che è quella più cara ai Sambene e che tornerà anche nella bonus track, dove per l’occasione il gruppo è affiancato da un coro di bambine e bambini.)
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