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Anno edizione: 2016
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" Noi poveri mortali abbiamo un unico diritto, quello della giustizia,e un unico dovere, quello di renderci felici" Parigi 1873 Mnaon e Bertrand sono una coppia di sposi. Lei sarta alla corte di Versailles, lui cuoco della regina. Dopo la caduta della monarchia, il popolo è fibrillante, in attesa di grandi cambiamenti; i Caffè brulicano di idee, le piazze sono teatro di canti patriottici e inni alla libertà. La ghigliottina lavora incessantemente sulle teste dei dissidenti. In questo clima si muova la giovane Manon, spirito vivace ed irrequieto, che crede molto nelle promesse fatte dai rivoluzionari e vuole essere partecipante attiva del fervore politico che si respira per le strade. Ma la figura della donna ha veramente un ruolo attivo? Oppure è ancora segregata davanti al focolare domestico, un passo indietro al suo uomo? In questo dubbio che infastidisce Manon, l'unica persona che può farle chiarezza è quel giovane taciturno ma tanto abile nella dialettica, caparbio e intelligente che abita vicino a lei, Maximilien Robespierre. Basterebbe un caffè a quattrocchi per permetterle di dare voce a quanto ha in testa. Uno scorcio della Francia del XVIII° secolo attraverso due cittadini del tempo, un piccolo romanzo tra storia e fantasia che per un attimo ci fa arrivare anche in Italia, dedicando poche righe, ma molto intense, ad una delle città più rappresentative della nostra cultura per la sua animosità e veracità. Vi aspettiamo sul blog cari lettori, voi che cercate un libro leggero nelle pagine e nel contenuto ma in cui non manca nulla e che ci lascia profondamente appagate.
Bertrand, cuoco raffinato al servizio di Marie Antoinette, e Manon, la sua modista, si conoscono a Versailles. Lei “con le trecce bionde come le spighe del grano e la pelle più candida della porcellana”, graziosa e vitale, lui un giovane uomo di bell’aspetto e di buone maniere, che davanti ai suoi fornelli emana “lo stesso fascino di un capitano di marina in alta uniforme”: si innamorano e si sposano. Poi arriva la rivoluzione a cambiare tutto: Bertrand, un po’ infatuato della sua regina e fedele all’Ancient Regime non comprende e non approva il nuovo corso degli eventi, mentre Manon, anche grazie ad un giovane amante rivoluzionario, abbraccia subito con entusiasmo il nuovo corso, dal quale è affascinata e soggiogata. Lei, con fervore e piacere, diventa la cittadina Liotard, lui continua a sognare le sue preziose salse e la sua povera Marie Antoinette. Attraverso la loro crisi personale e di coppia il romanzo ci racconta quel turbolento periodo della rivoluzione francese che va sotto il nome de “il terrore”, dai due punti di vista diametralmente differenti di Bertrand e Manon. Sopravviverà il loro amore al nuovo corso? Un romanzo ben documentato e molto piacevole. Geniale il commento di Manon su “Madame deficit”, alias Marie Antoinette: “Il bello di una fine tragica è che renderà popolare nei secoli anche personaggi senza spessore”.
Bertrand, cuoco raffinato al servizio di Marie Antoinette, e Manon, la sua modista, si conoscono a Versailles. Lei “con le trecce bionde come le spighe del grano e la pelle più candida della porcellana”, graziosa e vitale, lui un giovane uomo di bell’aspetto e di buone maniere, che davanti ai suoi fornelli emana “lo stesso fascino di un capitano di marina in alta uniforme”: si innamorano e si sposano. Poi arriva la rivoluzione a cambiare tutto: Bertrand, un po’ infatuato della sua regina e fedele all’Ancient Regime non comprende e non approva il nuovo corso degli eventi, mentre Manon, anche grazie ad un giovane amante rivoluzionario, abbraccia subito con entusiasmo il nuovo corso, dal quale è affascinata e soggiogata. Lei, con fervore e piacere, diventa la cittadina Liotard, lui continua a sognare le sue preziose salse e la sua povera Marie Antoinette. Attraverso la loro crisi personale e di coppia il romanzo ci racconta quel turbolento periodo della rivoluzione francese che va sotto il nome de “il terrore”, dai due punti di vista diametralmente differenti di Bertrand e Manon. Sopravviverà il loro amore al nuovo corso? Un romanzo ben documentato e molto piacevole. Geniale il commento di Manon su “Madame deficit”, alias Marie Antoinette: “Il bello di una fine tragica è che renderà popolare nei secoli anche personaggi senza spessore”.
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