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Una storia di montagne, di freddo, di animali e di sguardi, una storia che entra dentro il mistero dell'essere donna, una storia piena di strazio e di commozione, piena di paura e di gioia, piena di vita.
«In questo nuovo romanzo, ancora più intenso dei precedenti, Violaine Bérot conferma il suo immenso talento nel mettere a nudo le anime con tenera comprensione». - Le Figaro
«Pochi autori hanno la capacità di descrivere con questa profondità e questo coraggio l'essenza del femminile». - Le Monde des Livres
«Un romanzo ricco di una tale passione da togliere il fiato». - L'Express
Una fiaba «faulkneriana» appassionata e tragica, come nelle migliori corde di questa autrice totalmente fuori dal jet-set letterario, ragazza di montagna che ha dentro la roccia e l'acqua. Una rilettura spietatamente controcorrente e a tratti agghiacciante della natività. Tutto inizia nella notte del 29 febbraio, in uno sperduto paesino sui monti. È un martedì, e Marion, la dura e amara Marion, mentre è nella vasca da bagno,partorisce qualcosa, una bambina nuova che non sapeva di portare dentro di sé, come fosse una Maria di Nazareth delle cime innevate e del freddo. È una magia, un dono, un evento inatteso e misterioso che tutti cercano di spiegare in qualche modo, ognuno dal suo punto di vista, e che tutti alla fine accettano con gioia, proprio come quel figlio di Dio venuto a salvare il mondo. E che adottano, come fosse una figlia del miracolo, scegliendole perfino il nome tutti insieme. Ma non lei, non Marion, la dura e amara Marion, la madre che da quella nascita, da quella intrusione, si sente «violentata», e che non riesce ad accettarla perché ha dentro dolori e ferite e vorrebbe amare soltanto il suo uomo, non il padre di una figlia non voluta, non quella figlia. La storia di una magia, di una follia, di un amore e di un'incapacità di amare.Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Una sorpresa questo libro. Un'autrice originale, una storia incredibile e profonda, pennellate di umanità. Sa scrivere davvero bene.
Romanzo con una struttura particolare e che non si legge per la ricchezza della trama - infatti se si butta un occhio nella presentazione sulla quarta o si leggono le prime tre pagine, si ha un'idea dell'evento inaspettato descritto. Tutto inizia un martedì 29 febbraio quando la vita dei personaggi cambia; l'evento inaspettato viene raccontato attraverso le voci di sette personaggi rese in un flusso di coscienza, senza punti né maiuscole. Il romanzo può essere letto sia seguendo l'ordine consueto delle pagine, sia seguendo i numeri in fondo ai paragrafi: io ho deciso di leggerlo così perché è la prima volta che mi capita tra le mani un libro del genere (non ho ancora letto Rayuela). Il libro centra, secondo me, il suo obiettivo, ovvero: rendere evidente la differenza nei punti di vista e nella percezione che diverse persone hanno dello stesso avvenimento. Aggiungo che alcune voci mi sono sembrate più peculiari e ben caratterizzate di altre, ad ogni modo sono contenta di averlo letto.
Recensioni
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