St. James Infirmary; The Honeydripper; Blues In The Night (My Mama Done Tol’ Me); Miss Otis Regrets (She’s Unable To Lunch Today); Chop, Chop, Charlie Chan (From China); (Hep-Hep!) The Jumpin’ Jive; Minnie The Moocher (Theme Song); The Ghost Of Smokey Joe; Let’s Take The Long Way Home; Utt Da Zay (The Tailor’s Song); Geechy Joe; Eadie Was A Lady.
LP da 180 grammi.
Rimasterizzazione effettuata da Ray Staff presso l’Air Mastering di Lyndhurst Hall, Londra.
Dal 1932 alla fine degli anni Quaranta, epoca a cui risalgono le registrazioni presentate in questo album, Cab Calloway era a capo di un’orchestra di grande talento che suonava un brillante swing nel circuito della big band. Nei brani dei suoi dischi Cab sapeva infondere un’ombra della sua carismatica presenza scenica, sostenuta da una esuberanza naturale e da un incontenibile entusiasmo. L’orchestra che lo accompagnò negli anni Trenta e Quaranta comprendeva una gran numero di jazzisti famosi, con una sezione ritmica che per qualche tempo poté contare sulla partecipazione di veri e propri pezzi da novanta come Milt Hinton, Danny Barker e Cozy Cole. Tra le ance si misero invece in grande evidenza il grande Chu Berry, morto tragicamente in un incidente d’automobile a soli 32 anni di età, e Ben Webster. Anche Dizzy Gillespie fece parte dell’orchestra, che per qualche tempo divenne un vero e proprio laboratorio per lo sviluppo dello stile bop. A proposito di questa impareggiabile formazione, Milt Hinton affermò: «L’idea di questa nuova struttura accordale era del tutto nuova e mi interessava molto e io aggiunsi nuovi accordi». Da parte sua, Cab non era meno entusiasta. In seguito Danny Barker disse che Calloway aveva detto: «Non voglio che suoniate musica cinese nella mia band». In ogni caso, l’attrazione principale era sempre Cab, cantante, istrione e irresistibile uomo di spettacolo. Addirittura, la maggior parte del pubblico rimaneva talmente stregata dal suo talento magnetico, da non rendersi nemmeno conto che i musicisti che lo accompagnavano erano quasi tutti candidati a entrare nella hall of fame del jazz. Questo accadeva regolarmente. La funzione principale dei musicisti consisteva nel fornire un accompagnamento e una base musicale a quello che sarebbe stato soprannominato “Re degli Hipster”, un compito che facevano meravigliosamente bene. Nel numero di gennaio del 1943 della rivista Metronome Barry Ulanov scrisse che si trattava di una band straordinaria sotto tutti i punti di vista, acclamata per «la sua spiccata musicalità, il suo incedere jazz e la sua spettacolare brillantezza».
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