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Anno edizione: 2013
Anno edizione: 2021
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In questa puntata il nostro eroe Giacomino si trova ad operare tra Palermo e lo stretto di Messina. Dapprima Giacomino si batte affinché i beni pubblici rimangano tali, non vengano privatizzati (le argomentazioni a favore della privatizzazione sono le solite: il pubblico spreca, il privato è più efficiente, ... e, come oggi, chi le sostiene è, guarda caso, chi con le privatizzazioni ci guadagna). Poi Giacomino viene spedito a far la guardia nello Stretto di Messina, avanti e indietro, col pericolo costante delle rocce semisommerse, del vento e delle correnti insidiose, e capisce che non conta quanto uno è bravo ma quali 'amici', e 'amici degli amici', ha. Come, nel romanzo non si parla di Giacomino, Palermo e dello stretto di Messina, ma di Jack, Londra e della Manica? Vero, ma tutto il resto non ci suona molto 'familiare'? Un'insolita vena amorale ha ispirato O'Brian in questo romanzo: Jack ha ricevuto da suo padre, e desidera trasmettere a suo figlio, l'insegnamento "Rem facias, rem si possis, recte, si non, quocumque modo, rem"; a Sophie, tradita dal marito, viene caldamente raccomandato, e sembra convincersi, a tradire a sua volta il coniuge; ...: esterrefatto!
come sempre, patrick non delude! è vero, l'azione è molta meno del solito, ma non si può dire che non succeda nulla, anzi!!!! e le ultime pagine, proprio quando tutto sembra finito, aprono la strada a molte nuove avventure!!! peccato che vadano lette in inglese, per ora, e non è affatto facile! per gli interessati, sappiate che c'è un colpo di scena veramente duro all'inizio di "the hundred days"...personalmente ci sono rimasto molto male! ci dovrebbe essere anche mooolta più azione! buona lettura...(ps: il titolo del prossimo romanzo è, appunto, the hundred days. "Admiral" è parte del titolo di "burrasca nella manica", che in realtà si intitolava "The yellow admiral".)
l'ennesima dimostrazione che Patrick o'brian è l'erede diretto di Jane Austen
Recensioni
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Per Jack Aubrey e Stephen Maturin le avventure e i guai non vengono solo dal mare ma anche dalla terraferma. All'inizio di questo diciottesimo libro della serie di romanzi marinareschi ideati da Patrick O'Brian, i due protagonisti non sono impegnati, come di consueto, a solcare gli oceani a bordo di una nave della marina britannica. Si riposano "all'asciutto", tra le mura delle residenza paterna di Aubrey, ma non sono meno esposti a peripezie e contrattempi di ogni sorta. Jack è stato coinvolto in alcune cause legali per aver osato opporsi agli interessi di trafficanti di schiavi senza scrupoli: è stato accusato di avere catturato nell'esercizio delle sue funzioni di ufficiale della regia marina, alcune navi negriere che in seguito, grazie a un cavillo, poterono dimostrare di essere autorizzate alla tratta. Condannato a pagare i danni ai trafficanti, rischia la bancarotta e non solo. La prospettiva di vendere i possedimenti della moglie Sophia e soprattutto i maneggi della suocera incrinano pericolosamente anche l'armonia familiare. Guai simili affliggono Stephen Maturin: i suoi risparmi, custoditi in Spagna, sono stati confiscati perché sul suo capo pende l'accusa di avere spalleggiato alcuni ribelli indipendentisti peruviani in lotta con Madrid. Oltre al danno economico, l'uomo rischia di essere incarcerato per spionaggio proprio ora che è riuscito a riavvicinare la moglie Diana e la figlioletta Brigid, rimaste a lungo separate a causa dei problemi di autismo della piccola, ora risolti. Lontani dal mare e dalla vita che amano, il commodoro a riposo e il medico naturalista, suo fido compagno di avventure, devono lottare contro un destino che sembra riservare molte amare sorprese. Soprattutto a Aubrey che, inimicatosi il nipote del suo superiore in grado, rischia persino di macchiare la sua carriera di ufficiale con un'onta inammissibile.
Ma proprio quando ogni speranza di tornare al comando di una nave inglese sembra svanire e Aubrey si è convinto a dimettersi dalla Marina per accettare un interessante incarico offertogli dal governo cileno, le vicende della Francia napoleonica aprono un inaspettato spiraglio per il suo futuro.
Appassionante e coinvolgente, dettagliato nelle descrizioni delle scene di vita marinaresca ma anche nella caratterizzazione dei personaggi, Burrasca nella Manica conferma la fortuna e il successo di un autore capace di combinare una vena narrativa particolarmente felice e una grande attenzione per l'ambientazione storica. Caratteristiche che fanno di questo romanzo una lettura piacevole non solo per il pubblico amante delle storie di mare.
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