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Il 26 aprile del 1944 due ufficiali inglesi, il capitano William Stanley Moss e il maggiore Patrick Leigh Fermor, entrambi membri del SOE, il braccio operativo dei servizi segreti, con l’aiuto di tre partigiani locali rapirono a Creta il comandante tedesco dell’isola, il Generale Heinrich Kreipe. Il piano, meticolosamente studiato, prevedeva inoltre che l’ufficiale tedesco fosse trasportato attraverso l’isola, transitando dal monte Ida di mitologica memoria fino alle spiagge meridionali per lì essere imbarcato su nave con destinazione l’Egitto. Se la prima parte dell’operazione era di abbastanza semplice realizzazione, grazie al travestimento con divise tedesche dei due ufficiali inglesi, il resto si presentò da subito di notevole difficoltà, nonostante gli aiuti tangibili dei partigiani cretesi. Infatti il sequestro scatenò la reazione delle truppe germaniche che batterono il territorio palmo a palmo, senza risultati però, poiché dopo giorni e giorni di scarpinate, gli audaci rapitori, sempre tirandosi dietro il loro ostaggio stranamente abbastanza collaborativo, giunsero all’appuntamento convenuto e conclusero felicemente la missione. Scritto sulla base del diario tenuto per l’occasione da William Stanley Moss, che molto opportunamente ha saputo raccordare gli episodi della fuga riuscendo in tal modo a ricreare la scorrevolezza di un romanzo, Brutti incontri al chiaro di luna sembrerebbe più un’opera di creatività che un resoconto storico, un po’ anche per la sottile ironia, tipicamente inglese, che lo permea e che rende la lettura per nulla affaticante, anzi gradevole.
Tra le pagine di questo libro si riescono a percepire i silenzi della notte. L'eccitazione della caccia e della cattura. L'entusiasmo dei giovani e delle epiche scelte che raccontano l'avventura di questo libro...mi ha lasciato profondamente colpito e avrei voluto far parte di questo plotone che combinò un'impresa epica degna dei migliori film di hollywood. Gran bel lavoro di Moss, scrittore che ci ha lasciato troppo presto. Non solo, è interessante notare la descrizione di un altro scrittore (Patrick leigh fermor ) che rende tutto più connesso con le storie di questi uomini.
Basterebbe il tema per rendere indimenticabile la lattura di questo libro. Due giovani ufficiali britannici, paracadutati nell’isola di Creta, riescono a catturare il brutale comandante tedesco dell’isola, portandoselo via in macchina superando ventidue posti di blocco. Uno dei due, William Stanley Moss, ci dà un resoconto dettagliato di questa impresa, senza un filo di retorica o autocompiacimento, ma descrivendo in modo avvincente le marce notturne per le asperità dell’isola, i contatti fraterni con gli esponenti della resistenza greca, l’arrivo ormai insperato del battello che li avrebbe riportati alla quiete oziosa (e imbottita di onori) del Cairo.
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