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Un catalogo di gossip e pettegolezzi, che raggiunge l'apice della pruderie nel capitolo "New York" , con l'elenco di tutte le frequentazioni gay di BC, nonchè la testimonianza di un amico che dichiara di avere incontrato BC con gli occhi truccati! particolare fondamentale per la comprensione del personaggio! Non si coglie niente nè dello spirito dello scrittore nè del processo creativo (infatti, Shakespeare inanella particolari sulle telefonate e sui conti telefonici ma nulla sulle frequentazioni letterarie - o forse gli amici, quelli veri, di BC gli hanno negato credito ed interviste? Deludente la biografia, deludente la qualità letteraria (l'ho letto in inglese, ed è irritante nella sua suupponenza).
Scrivere una biografia non è impresa facile. Se si tratta della biografia di Bruce Chatwin probabilmente il lavoro diviene ancora più difficile. Probabilmente cosciente di ciò Nicholas Shakespeare ha scritto un interminabile volume di oltre 800 pagine che assomiglia più ad un numero speciale di un giornale scandalistico che ad una biografia. Incapace di distinguere l'ininfluente dall'importante Shakespeare sembra essere andato ad intervistare tutte le persone che hanno avuto la ventura di conoscere Chatwin per raccoglierne pettegolezzi, storielle, aneddoti e affermazioni strampalate. Ne esce fuori un Chatwin dandy e vagamente antipatico, ossessionato dal colore delle pareti della nuova casa. Nel narrare il divorzio di Chatwin Shakespeare trova il modo di farci sapere ad esempio che Chatwin aiutò l'ex moglie a mettere la carta da parati nella sua nuova casa ma si riempì di foruncoli per la stanchezza. Insomma alla fin fine una lettura esasperante e tutto sommato futile. In alternativa - per i meno morbosi - suggerirei come alternativa il libro di Susannah Clapp, "Con Chatwin" editore Adelphi che almeno in 276 pagine riesce ad essere più misurata e a dirci qualcosa di più.
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