Il romanzo racconta di una generazione che era ventenne nel Sessantotto e che è maturata nella solitudine e nell'amarezza di grandi speranze disattese. Il lavorio della memoria inizia e ritorna con struggimento agli anni delle contestazioni e della passione dell'impegno politico, restituendo quell'epoca con tutta la delicatezza, il pudore e la lucidità di uno sguardo coinvolto ma già distante. Se lascia appena intravedere le molte direzioni in cui si sarebbe sfilacciato il movimento italiano, il romanzo riproduce il clima della "presa di parola" libera e collettiva, testimoniando, in un libro quasi tutto al femminile, dei risvegli della coscienza che avrebbero aperto la strada al movimento femminista. Nelle pagine del diario che Nicoletta M. tiene dal 1975 al 1980, la consapevolezza di assistere a una "rivoluzione senza precedenti" si mescola all'impressione di non poter raccontare il Sessantotto che attraverso "una serie di immagini confuse e non collegate tra loro". Il romanzo si presenta come una collezione di fogli sparsi (pagine di diario, carte, lettere) riflettendo così la sensazione che a tentare una ricostruzione che colga lo spirito del tempo, qualcosa sempre sfugge. Rifiutando di comporre quelle immagini nel chiuso di una cornice, Astrologo riesce ad accostare uno dei momenti della nostra storia recente, che più di altri è terreno di scontro ideologico, salvandone la complessità. Le figure che dominano il romanzo sono equilibristi che muovono passi incerti sulle macerie di un'utopia collettiva, incapaci di rassegnarsi a un presente senza sogni. Nel tentativo di tenersi sul filo di questo equilibrio, "cambiare se stessi per cambiare il mondo!" diventa il grido di chi è costretto a correre ai ripari, inventando un'utopia protettiva "per forza di cose, soggettiva e personale" che isoli dal contatto con una realtà troppo fredda. Sogni e ambizioni si circoscrivono. In un epilogo amaro, a dare senso alla vita non è più il fantasma di un riscatto collettivo; resta, forse, ancora l'attesa dell'amore, la speranza di una salvezza a due che riempia il vuoto della mancata rivoluzione. Sole Gastaldi
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