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Anno edizione: 2017
Anno edizione: 2024
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In un piccolo paese dell'entroterra calabrese un postino, che mi è stato impossibile non immaginare con le fattezze di Massimo Troisi, si diverte ad indagare il destino e a rimescolare le carte che sembrano destinate a ciascuno di noi. Un bellissimo spaccato dell'Italia negli anni settanta, un'atmosfera che ha il sapore di casa, una trama fitta e intrigante hanno fatto di questo libro un piccolo capolavoro. Ve lo consiglio se siete alla ricerca di una lettura divertente, profonda, tenera, vagamente nostalgica e mai banale. Attraverso questa lettura mi sono letteralmente innamorata della casa editrice Nutrimenti (i volumi sono davvero bellissimi!) e lentamente ma inesorabilmente ho deciso che leggerò tutti i loro titoli che ho messo in wishlist!
L'ho adorato. Racconta la storia di un postino che decide di leggere e conservare tutte le lettere che entrano ed escono dal paese, ricopiandole e archiviandole, dato che ha il dono di poter riprodurre qualunque grafia. Scrive poi in un quaderno tutte le coincidenze che sembrano accadere intorno a lui, nominandolo “breve trattato”, da cui il titolo dell’opera. Leggendo il romanzo si viene immersi in un mondo magico, in cui tutto è dettato dalle coincidenze che il postino vede accadere attorno a sé, e che non può combattere, quasi usandola come scusa per lasciarsi trascinare dagli eventi. In questo mondo si viene immersi attraverso una prosa di straordinaria bellezza, che unisce italiano e dialetto in una combinazione vincente. Il linguaggio, nonostante l’asprezza del dialetto calabrese, risulta essere dolce e musicale, suonando quasi come una poesia. In tutto questo, l’autore valorizza il proprio paese di origine, Girifalco, facendo svolgere proprio qui gli eventi narrati e rendendolo quindi un vero e proprio luogo letterario, eliminando “il paesino dei pazzi” che tutti si immaginano, come valorizza anche lo stesso dialetto calabrese, rendendolo pura poesia.
Primo libro letto da questo autore originario del mio stesso paese. La lettura trasporta nei tempi e nei luoghi da lui descritti soprattutto grazie all'aggiunta di termini in dialetto che rendono il tutto più realistico e sentito. Consiglio la lettura, in particolare ai suoi compaesani, per permettere così la vista, del bel paese di Girifalco, da un altro tipo di angolazione.
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