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Anno edizione: 1993
Anno edizione: 2015
Anno edizione: 2014
Anno edizione: 1971
Anno edizione: 2014
Anno edizione: 1971
Anno edizione: 2005
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Un approccio storiografico decisamente datato. Il tono e' allo stesso tempo piu' tecnico di quanto un non-musicista possa capire ma troppo soggettivo e personalistico (a volte sfacciatamente umorale!) per un "addetto ai lavori". Qualche curiosita': tre parole, contate, di cenno x Rachmaninoff contro tyre righe per Antonio Bazzini; nemmeno citati nomi cone Marais e Biber!
Un po' troppo stringato e didascalico
Non esistono “Storie” (della musica, dell'arte, della filosofia, ecc...) oggettive, prive di contraddizioni, assolute, attuali o fuori moda: ogni libro è scritto tenendo sempre presente aspetti storico-sociali differenti, metodologie interpretative personali, principi estetico-concettuali difformi. Questa breve storia della musica non è sicuramente un testo per musicologi accademici, per storici di stampo positivistico o per studenti snob. Il testo di Mila non si presenta come il libro dei libri, magari destinato ad ottenebrare le storie sacre dei classici (e scontati) mostri sacri; non si presenta, tra l’altro, sotto vesti mendaci bensì nel segno onesto della semplicità, sobrietà e chiarezza. Rammento che una storia della musica implica sempre delle considerazioni estetiche, ovvero delle riflessioni metastoriche lontane da assiomi filologici criptici o dogmi teoretici. Neppure le grandi enciclopedie glorificate dalla tradizione spiccano per la loro scientificità... Non vedo dunque perché il gusto morboso dell’ “inconfutabile” e del “tutto” debba emergere in un libro di poche centinaia di pagine. La breve storia della musica di Massimo Mila? Un libro come pochi, un libro ricco di spunti gradevoli per riflettere e apprendere, un libro da consultare soprattutto quando la verità dei testi DOC è così strana e vuota da sembrare falsa...
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