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scheda di Rizzuti, A., L'Indice 1995, n. 6
L'asfittica sezione musica del catalogo Einaudi anni novanta registra l'ultimo omaggio a chi in anni andati fece tanto per arricchirlo di titoli prestigiosi. Brahms, passione confessa del Mila canuto, fu musicista che non mancò di attirare il Mila ventenne, compilatore nel 1933 di un profilo ripubblicato enne volte, l'ultima qui. Provava un piacere sottile, il vecchio Mila, a misurare il grado di provincialità della cultura musicale italiana fra le due guerre, con lui che compilava il suo "Johannes Brahms" (1833-1897) e Schonberg che nel frattempo tirava fuori il suo rivoluzionario "Brahms il progressivo". Noi che a Mila dobbiamo ben più di quanto lui ha dato alla musica chiediamo però all'editore che ce ne ha fatto apprezzare l'opera di smettere di omaggiarne in questo modo la memoria. Il volume non contiene niente di nuovo; il più recente, cospicuo e meno noto fra gli scritti che vi si trovano è quel "Brahms. La forma come disciplina" pubblicato Mila vivo su "Musica e Dossier". Per il resto arcinote terze pagine della "Stampa", bei commenti dall'"Espresso" e gran copia di (vecchiotti) programmi di sala e di testi per programmi radiofonici. Non dissimile la situazione Wagner. Per carità: ce ne fossero di tipi Mila in giro oggi, ma credo che il modo migliore per diffondere nel 1995 la lezione di Mila sia quello di dare accesso al mercato editoriale musicologico a quanti valgono. La disoccupazione culturale ha in Italia cifre che mettono paura; l'accesso a quel che resta dei già pochi dottorati in musicologia è legato ai decreti della sorte. Al laureato medio, anche in discipline umanistiche, è spesso difficile far capire di che diavolo si occupi uno che fa il musicologo. Si incoraggi e si faciliti l'ingresso alle biblioteche che di Mila posseggono tutto e si stampino libri nuovi. Si tenga sempre presente la grande lezione di stile di Mila redattore, che da Einaudi lavorò esemplarmente vent'anni prima di pubblicarvi una riga sua.
L'esperienza musicale di Mila è segnata dalle molteplici passioni per Verdi, Mozart, Strawinsky, dichiarate in memorabili saggi. Passioni edite. Ma anche passioni inedite. Come quella per Wagner e Brahms, maturata nel confronto diretto con i testi e la musica o nella forzata astinenza musicale degli anni di carcere per antifascismo. La passione di Mila per Wagner e Brahms è proposta qui in una raccolta di scritti di varia epoca e di varia natura, dal fatidico 1933, anno del cinquantenario wagneriano, fino all'ultimo saggio su Brahms, del 1988, scelto per l'apertura del volume. Completano il volume la bibliografia, la discografia e l'indice dei nomi delle opere.
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