L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Anno edizione: 2020
Anno edizione: 2020
«Nel bosco non esistono confini, diceva mio padre. Lo ripeteva spesso come una formula da mandare a memoria, rivelatrice di una qualche verità che avremmo capito solo molto tempo dopo, una volta diventati adulti.»
«La scrittura di Manzon ha l'incedere di una camminata fatta con occhio curioso e passo sicuro: mette a fuoco un dettaglio, allarga lo sguardo all'orizzonte, quindi si butta a precipizio nel racconto, infine guarda indietro, al cammino fatto, alla storia in divenire...» – Severino Colombo, la Lettura
«Ho trovato tanto sollievo, in questo racconto magistrale» – Concita De Gregorio, D - La Repubblica
La narratrice di questa storia è cresciuta in una terra di confine, educata a uno spirito internazionalista dal padre, un pacifista di origini slave che credeva nel libero scambio delle persone, nelle lingue straniere mescolate senza regole e nelle camminate nel bosco. È proprio durante quelle lunghe passeggiate, fatte perlopiù in silenzio o scambiando osservazioni sulle tracce di un cerbiatto o una lepre, che il padre spiega alla figlia che non esistono confini, che il bosco è di tutti, non si divide per nazionalità come una cartina geografica: «hai mai visto una betulla ritrarre i rami per non sconfinare in territorio straniero?». Eppure lei, affascinata e al tempo stesso spaventata, si accorge che i boschi di là sono diversi, più scuri, popolati da orsi: di là c'è la nazione con uno degli eserciti più forti al mondo, una terra di uomini sanguinari con il coltello tra i denti e la barba da pastore, come la descrive la gente della sua città di mare, che sembra aver capito poco della grandezza di quel popolo. Nel giorno del suo sedicesimo compleanno, la protagonista – che a differenza del fratello non teme le temperature da neve e dimostra una certa attitudine allo scivolamento tra i pali da slalom – riceve dal padre un biglietto per assistere alle Olimpiadi invernali di Sarajevo. Il 5 febbraio 1984 partono in macchina per quello che sarà un viaggio rivelatorio, durante il quale si farà largo in lei un sentimento nuovo, un senso di appartenenza strano, un'epifania che culminerà con un fuoripista notturno, a rotta di collo, tra i boschi fitti del Trebević, in compagnia di Luka...
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Piaciuto
Bel libro che introduce ai Balcani e al loro fascino
Volevo leggere la Manzon perchè l'ho sentita su Radio 3 al programma Su un'isola deserta, diceva di essere stata allieva di Villalta, uno scrittore molto bravo e poco conosciuto. Il libro è un pò scarso come sostanza, 170 pagine stampate a caratteri grandi. Avrei voluto sapere qualcosa in più, comunque lei scrive bene e si ricordano i personaggi. La Schatzi come la chiama il padre (Tesoruccio) non risulta granchè simpatica, e ricorda molto la Manzon radiofonica, un pò saputella e piena di sè, Luka buca il teleschermo, fa tenerezza e anche suo zio. Alcuni spunti simpatici per i camminatori nei boschi come quella frase che "Nei boschi ci si saluta sempre". In questi tempi di lockdown dove vado spesso per boschi ora faccio caso a quelli che salutano. Il libro mi è stato regalato da mia figlia per Natale e quando ho iniziato la lettura volevo piantarlo lì perchè non mi piaceva, poi ho continuato e la parte di Sarajevo mi ha preso molto, sono stata incollata al libro fino a notte tarda per vedere cosa succedeva a Luka. Interessante dal punto di vista storico e di conoscenza di quelle zone del nord est, descritte anche da Villalta nei suoi libri. Mi ha fatto anche venire voglia di andare a Sarajevo, appena si potrà
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore