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Anno edizione: 2012
Anno edizione: 2012
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Per comprendere al meglio il valore di questo album, è utile conoscerne la genesi. Durante il "Battle Studies Tour", Mayer racconta di essere stato folgorato dalla tardiva scoperta del grande cantautorato americano, Bob Dylan su tutti. Terminato il tour e accantonati sensi di colpa e problemi per alcune spiacevoli interviste e uscite mediatiche infelici, Mayer si ritira in Montana, scompare dalle scene, affronta un complesso intervento alle corde vocali e si immerge in uno studio stratificato della canzone americana, sviluppando un crescente interesse per un lavoro di questo genere. Il risultato è piuttosto spiazzante, tanto per le giovani folle che pendono dalla sue labbra e dalle sue dita, tanto per il grande pubblico: un disco maturo da artista consumato, quasi un concept album sulla vita adulta di una pop-star mai a suo agio con questo ruolo. 'Shadow Days', 'Whiskey, Whiskey, Whiskey', 'If I Ever Get Around To Living', 'The Age Of Worry' riflettono tutte queste esperienze in modo sincero e coinvolgente, in cui accanto a una calda voce ritrovata si rafforza l'altra sua voce, quella alla sei corde, acustica più che elettrica ma sempre di grande effetto. Non mancano i momenti delicati come quelli di 'Love Is A Verb' e 'A Face To Call Home'. Coadiuvato da professionisti come Aaron Sterling alla batteria, Sean Hurley al basso e Chuck Leavell alle tastiere, Mayer sterza in una direzione imprevista ed è un piacere lasciarsi portare in questo viaggio che rende omaggio a una grande storia musicale con gli occhi disincantati di uno tra i migliori pop-rock musicisti in circolazione.
Recensioni
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