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Borgese e il fascismo
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Descrizione


Brossura editoriale di 71 pagine. Saggio introduttivo di Guido Piovene. In copertina disegno di Mino Maccari, pubblicato per la prima volta su "Il Selvaggio" del 31 agosto 1931 col titolo "Sinfonia del coraggio". Tracce di etichetta al retro copertina, peraltro copia come nuova e mai letta -- Sintetica ma efficace biografia intellettuale di Giuseppe Antonio Borgese (Polizzi Generosa, 12 novembre 1882-Fiesole, 4 dicembre 1952), germanista, giornalista, critico letterario, poeta e drammaturgo italiano naturalizzato statunitense. Da fervente interventista, brillante editorialista del «Corriere della sera» e apprezzato accademico Borgese non nutriva sentimenti di simpatia per il fascismo, ma dopo aver sottoscritto l'appello in favore di Gaetano Salvemini, arrestato nel 1925 per attività sovversiva, aveva evitato di manifestare il suo dissenso pubblicamente allontanandosi da qualsiasi attività politica. Emigrato nei primi anni Trenta negli Stati Uniti d'America riprese la sua attività antifascista. Fortemente a disagio nella situazione di stallo in cui era venuto a trovarsi, nel 1933 ruppe gli indugi: scelse di non firmare il giuramento al regime e di non tornare in Italia. Le ragioni di questa decisione trovarono compiuta espressione in due lettere-memoriali a Mussolini, la prima dell'agosto 1933, la seconda dell'ottobre 1934, oltre che in vari passi dei diari. Ideate, redatte e spedite in forma eminentemente privata, le «Lettere a Mussolini» furono rese pubbliche nel 1935 a Parigi nei «Quaderni di Giustizia e Libertà» e pubblicate in Italia solo nel 1950 dalla rivista «Il Ponte». Sancita la sua definitiva rottura con l'Italia fascista, verrà dichiarato "dimissionario" per non avere ripreso servizio all'Università di Milano, perdendo così, unico fra i professori che non avevano giurato, anche il diritto alla pensione di anzianità.
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Dettagli

1978
ill.
  • Prodotto usato
  • Condizioni: Usato - Come Nuovo
2568812326445
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