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Anno edizione: 2019
Anno edizione: 2015
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A mio parere un grande album, siamo tornati ai fasti degli anni '80 con grandi assoli e un Dickinson veramente in grande forma. Nessun brano ripetitivo e con una perla che spicca su tutte, Empire of the clouds è un vero capolavoro reso tale anche dall'enfasi di Bruce nel raccontare un tragico incidente, un sound che ti prende man mano che l'ascolti, una di quelle canzoni che ti restano impresse al primo ascolto. Non sarà un album epico dei primi anni ma questo segna un ritorno al grande passato
Questo cd è un capolavoro. Grandiosi come sempre.
Ottimo disco, come i grandi Iron non producevano più da anni, orientandosi verso uno stile carico di epicità e magniloquenza. Ricordiamoci che non possiamo né dobbiamo aspettarci album simili ai primi 5, quelli del periodo 1980-84, capolavori di un'epoca ormai lontana; è giusto e naturale che gli Iron abbiano intrapreso una nuova strada musicale, che fa storcere la bocca a chi per snobistico purismo considera validi i suddetti primi 5 album (qualcuno, addirittura, solo i primi 2 e basta). In questo album ci sono in verità alcune reminiscenze, negli assoli e in certi ritmi, di brani tratti da Powerslave e Seventh Son, ma non c'è nulla di ripetitivo. Ultima mia considerazione su Empire Of The Clouds: al primo ascolto ho pensato che fosse un brano di Richard Clayderman e, perplesso, ho stoppato il cd, poi l'ho riscoperta quale il brano migliore, con una epicità e solennità tipicamente dickinsoniane, e una ricchezza sinfonica da grande musica classica. Voto finale sarebbe sul 4/5, ma al cuore non si comanda: 5/5.
Recensioni
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