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La bolgia delle eretiche, con bolgia intesa come quella dei gironi danteschi, delle eretiche, cioè portatrici di un pensiero che si contrappone a una verità rivelata o supposta tale dalla Chiesa, è un romanzo sulla condizione della donna. Vi si parla di esseri umani che hanno avuto l’impudenza di scrivere, di esprimere un’opinione, tanto più grave perché, oltre che a essere in contrasto con una verità rilevata, è frutto di uno spirito femminile. E’ così che ci imbattiamo in Ursula, una venditrice di pianelle, che il Sant’Uffizio ha messo al bando, non senza averla prima sottoposta al rito, considerato purificatorio, della fustigazione; poi c’è una religiosa, suor Agueda, seguace del quietismo e per questo condannata; Francisca, che si suppone sia una strega e che è condannata a una pena perpetua, cioè la damnatio memoriae. E ce ne sono molte altre, che fra i tanti difetti hanno avuto quello di rivendicare la propria personalità. Ci si può anche stupire della mentalità dell’epoca, o meglio delle epoche, tutte bene antecedenti l’unità d’Italia, ma che dire del fatto che nel nuovo stato, nato dalla fusione del Regno di Sardegna con gli altri staterelli dello stivale, la donna non era assolutamente considerata, tanto è vero che occorrerà arrivare al 30 gennaio 1945 perché all’altro sesso fosse riconosciuto il diritto di voto?. Vero che in tanti secoli l’acqua che è passata sotto i ponti ha tolto un po’ di limo, ma siamo ancora lontani dal pervenire a una reale e unanimemente accettata parità. E’ quindi evidente che libri come La bolgia delle eretiche possano dare il loro contributo in tal senso, ma se guardiamo l’opera in se stessa non possiamo non apprezzare, oltre all’idea, anche il modo in cui è stata realizzata, tanto che mi viene da dire che questo romanzo, complesso, anche se ben articolato, scritto con mano sufficientemente lieve dato l’argomento, finisce con l’essere esso stesso un’eresia.
Il cammino delle donne inizia da lontano,diciamo che sono in cammino da sempre,spesso a passi più rapidi altre volte arrancando faticosamente.La bolgia delle eretiche,scritto da un'ottima cesellatrice di immagini e di figure femminili,quale ritengo sia l'autrice Marinella Fiume,racconta una parte di questo cammino.Per emergere,spesso solo per esistere le donne protagoniste devono scendere agli inferi ,conoscere e subire ogni tipo di violenza di restrizione di accusa di castigo,per risalire, e respirare ,e tentare di vivere,di esistere,lasciandone traccia.Ognuna delle donne ha un suo percorso una sua peculiarità,tutte però annoverate fra le eretiche,colpevoli solo ed unicamente di aver voluto esprimere qualcosa,quando alla donna niente era concesso,neanche pensare.Figure di donne diverse per cultura ambiente e condizioni di vita,tutte con la caparbietà di voler vivere e decidere del loro destino.Una scrittura pulita ,capace di sorprendere qualche volta quasi sconcertare,mai alla ricerca di facili consensi.Una lettura illuminante e gradevole .
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