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Questa "Bibliografia dell'oppressione nazista" non rappresenta l'inventario di una biblioteca specializzata ma costituisce il risultato dello spoglio di una serie di bibliografie sui campi di concentramento e di sterminio nazisti. Negli anni che vanno dal 1933 alla fine della seconda guerra mondiale e poi ad oggi, molti studii di argomento concentrazionario sono stati fatti ma l'aspetto bibliografico è stato spesso trascurato. I contributi sono prevalentemente nazionali, e quando si passano i confini dei rispettivi paesi di appartenenza le informazioni bibliografiche si deteriorano.
Questa iniziativa non pretende naturalmente di essere completa. Con tutto ciò, si è cercato di riunire quello che si conosceva relativamente al "Lager" o che con esso poteva venire messo in qualche rapporto. A tale scopo si è suddiviso l'opera in una parte generale che poteva servire da sfondo (così le generalità sui campi, le atrocità, le persecuzioni antiebraiche, le SS, la resistenza, la mentalità nazista, i diversi aspetti medici, psicologici, psichiatrici e sociologici del campo di concentramento); e in una parte speciale dedicata agli autentici campi della morte, ai campi secondari e meno noti e ai così detti campi "selvaggi" del 1933-34.
Una bibliografia monotematica come questa rappresenta uno strumento di lavoro, un punto di partenza e non un punto di arrivo: nel caso del campo di concentramento nazista, il tempo non dà la necessaria prospettiva storica, ma cancella, attutisce, distrugge. Ecco perché sarebbe opportuno riunire gli sforzi e le conoscenze di quanti si occupano di tali argomenti, in maniera da arrivare - in un futuro che si spera non sia troppo lontano - a costruire una summa veramente completa di notizie, primo gradino per quella storia del "Lager" che ancora non è stata scritta.
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