L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
...dobbiamo accettare la sfida di cercare e saper riconoscere chi e che cosa NON è inferno, farlo durare e dargli spazio. Il libro è suddiviso in tre parti. La prima descrive la storia della vicenda, lo scatenarsi del processo mediatico, i dubbi e le perplessità emergenti. La seconda è centrata sul fenomeno della violenza sui bambini e sull'arduo compito degli operatori della tutela. La terza, infine, riprende e riformula un documento promosso da diversi psicoterapeuti, fra cui il Prof. Luigi Cancrini. Estratto dalla Postfazione della Dott.ssa Apollonio:" Lo sconcerto si è fatto più grande quando ho avuto occasione di visionare le videoregistrazioni dei colloqui per i quali al dott. Foti è stato contestato l'effetto iatrogeno della terapia e…vi ho trovato empatia, accoglienza, rispetto…un approccio che non suggerisce nulla, ma accompagna la paziente all'esplorazione dei propri vissuti e della propria verità. Allo sconcerto mi risponde l'amara consapevolezza di quanto siano potenti in ognuno di noi e a livello collettivo i meccanismi di negazione del trauma. Il trauma induce a chiudere gli occhi su qualcosa che non si può guardare e tollerare; è l'impensabile che si fa oggetto, l'incredibile che si avvera... Ci pone irrimediabilmente di fronte alla vulnerabilità. L'emergere del trauma pone la società di fronte alla propria imperfettibilità ed alle proprie responsabilità nell'aver creato una cultura che rende possibili le esperienze traumatiche, che le legittima e le occulta con meccanismi di negazione collettiva. Le vittime richiedono un contesto sociale consapevole, che le supporti, le rappresenti e dia loro voce. Storicamente le violenze vengono denunciate e portate alla luce da gruppi socialmente impegnati; al contrario i perpetratori richiedono un contesto sociale pregno di individualismo, insensibile, indifferente, distratto…spesso collusivo con meccanismi di negazione che ci permettono di ignorare la realtà penosa e disturbante delle esperienze traumatiche."
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore