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«Adelphi propone il romanzo d’esordio di Fabio Bacà, Benevolenza cosmica, che sembra letteralmente arrivato da un altro pianeta per atterrare sicuro di fianco a compagni come Alan Bennet e Roberto Bolaño.» - Alessandro Beretta, La Lettura
A Kurt O'Reilly non ne va bene una. Ma una, eh? Il medico cui si rivolge per un piccolo fastidio gli spiega, esterrefatto, che in tutti i casi conosciuti quel problema ha un esito nefasto - tranne che nel suo. Sul lettino di un tatuatore, una sensazionale pornostar gli lascia intravedere un paradiso a portata di mano. I soldi investiti distrattamente non fanno che moltiplicarsi. Persino il tassista che lo scorrazza in una Londra appena spostata nel futuro insiste per pagargli lui la corsa. No, decisamente qualcuno trama alle sue spalle, e a Kurt non resta che tentare di capire chi, e perché. Un po' alla volta una macchinazione verrà fuori... .Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Lettura consigliata
La copertina, il titolo e la trama del libro avevano colpito la mia attenzione, cosi come le tante recensioni positive lette. Ma dopo averlo finito sono rimasta un po' delusa. Il libro è scritto in maniera impeccabile, ma sembra quasi più un esercizio letterale a tratti che altro. Non riesce a colpire il cuore. L'inizio e gradevole ma più si va avanti più inizia a deludere. Peccato!
Romanzo gradevole, divertente, forse con un finale un po' banale. Tutto sommato ne consiglio la lettura:non ci cambierà la vita ma ci darà qualche ora piacevole.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Cosa accadrebbe nella vita di una persona alla quale andasse tutto regolarmente, costantemente bene? Dell’inaspettata fortuna che da sorprendente si fa angosciante racconta Benevolenza cosmica (225 pagine, 18 euro), esordio italiano di casa Adelphi, un romanzo denso di idee che la voce talentuosa dell’autore, Fabio Bacà, ben intreccia a un linguaggio di originale vitalità.
La storia di Kurt O’Reilly, trentenne impiegato all’ufficio nazionale di statistica, si svolge in una Londra un po’ futuristica, giusto un passo più in là del credibile. Tutto sembra infatti svolgersi nella consuetudine che il lettore si attende, non fosse per attentati continui che ormai sono entrati a fare parte della quotidianità, e per la strana attitudine di Kurt a capitare in situazioni quasi surreali, a volte al limite dell’estremo, altre grottesche, altre assolutamente quotidiane, tutte però accomunate da un’unica caratteristica, quella di concludersi bene per il protagonista. A Kurt va infatti tutto estremamente bene, anche nei casi più assurdi, che pure sembrano abbattersi sulla sua esistenza senza che lui ne abbia la minima necessità e voglia. Pericoli, proiettili, precipizi, investimenti finanziari: ogni volta arrivano inaspettati giri della fortuna senza che la statistica, e nemmeno il buon senso, lascino trapelarne la minima possibilità. In Kurt, mente logico-matematica abituata a convertite dati in previsioni attendibili, questa attitudine del caso, una benevolenza cosmica del tutto slegata da considerazioni razionali, scatena una patologica angoscia. Non potrà che sfociare in un’ansiosa ricerca, tra ricordi del passato e nuovi incontri, di una soluzione al sentirsi giorno dopo giorno non un favorito, ma una vittima della fortuna. Una fortuna sfacciata, esagerata persino per goderne.
La vicenda di Kurt sembra accadere in un mondo giusto un passo più in là del normale: un piccolo, impercettibile scarto oltre il possibile e l’ordinario, oltre ciò che non solo il lettore, ma forse lo stesso protagonista si aspetterebbe. Ecco il tratto sottilmente grottesco che rende affascinante questo esordio, denso di capovolgimenti e sorprese in un intreccio di generi che mescola la classica ricerca formativa del personaggio a momenti dall’atmosfera noir e a un’ironia elegantissima, sostenuta da un linguaggio agile e vivace. A un passo più in là da Kurt c’è il mondo dell’irrazionale, a cui non si è mai lasciato andare, ecco allora crescere l’idea di una macchinazione dietro alla sua sfacciata fortuna, verso cui a tutti gli effetti la vicenda sembra procedere. Scene in auto degne di una spy story, una perturbante quanto affascinante piscina sui tetti di Londra, cospiratori morti avvelenati e la ricerca di un misterioso karma, da non confondere con il destino. A un passo da Kurt c’è una fauna urbana varia, tra le cui stranezze e bizzarrie lui si destreggia tra un colpo di fortuna e l’altro, mai soddisfatto, punto da una tensione destinata a crescere fino alla fine. A un passo da Kurt c’è infine il mondo del credibile: il mondo della letteratura. Significativo il messaggio paratestuale che anticipa l’ingresso nella storia: «più della metà delle statistiche di questo libro è falsa, benché credibile». Tutto è ironicamente, apparentemente falso: lo sono i personaggi, le situazioni, i fatti straordinari.
Non può non saltare all’occhio, dopo pochissime pagine, quel che contribuisce a rendere unico e significativo questo romanzo. Si tratta del linguaggio. Quella di Bacà è una lingua cosciente e consapevole, che respira un vocabolario e un ventaglio di registri allargati, che mostra capriole e idee sorprendenti, indice di grande sensibilità per la lingua italiana. Il linguaggio di Benevolenza cosmica non è mai piatto: ogni pagina è una ventata fresca di novità, immagini diverse a un passo dal cliché, piacevolmente gustose, gradevolmente spiazzanti. Ci sono capelli chiari descritti come «un biondo subbuglio tricotico di strategica sciatteria», lineamenti «arrotondati di un amante di birre scure e occhi di un azzurro un po’ losco». Ancora, le case vittoriane sono «strette le une alle altre come volumi di una libreria» e il cielo diventa «una sindone calda e immacolata che avviluppava il mondo».
Solo l’ironia potrebbe frenare quella sovversione al buon senso che sembra aver stravolto la vita di Kurt, ed è infatti tra battute e commenti caustici sull’umanità contemporanea, smarrita nella sublimazione dentro il telefono, l’oggetto di plastica e silicio onnipresente (suonerà in continuazione, nella giornata di Kurt raccontata nel romanzo, e con difficoltà lui sarà rintracciabile) che il protagonista indagherà sui risvolti della cospirazione cosmica che gli ha attribuito un karma favorevole. Fino alla risposta capace di colmare quel vertiginoso senso di vuoto, carburante dell’esistenza di Kurt, o forse alla non risposta, perché in fondo, nonostante la statistica: «la vita è una faccenda incomprensibile e nessuna religione, superstizione o legge fisica è in grado di spiegarne il significato».
Recensione di Alessandra Chiappori
A Kurt O’Reilly va tutto per il verso giusto. Sembra che la vita improvvisamente gli sorrida, e pure troppo, travolta da eventi bizzarri e paradossali che, in una Londra caotica e sconclusionata, si risolvono sotto il segno della Benevolenza Cosmica.
Come mai Kurt è perseguitato dalla fortuna? Chi tiene in mano le fila del suo destino?
Da qualche mese la frenetica vita di Kurt O’Reilly è governata da un’inspiegabile Benevolenza Cosmica: tutto gira per il verso giusto.
“Quante probabilità c’erano che un sedile restasse libero per più di trenta secondi in una carrozza affollata della metropolitana di Londra?” E questo non è che l’inizio. Eventi sempre più assurdi si susseguono lungo la narrazione ritmata e incalzante, incollando il lettore alle pagine di questo originale e sapiente romanzo d’esordio.
La penna brillante di Fabio Bacà è insieme comica e tragica, fredda, rivelatrice e interrogante. Perché Kurt O’Reilly è perseguitato dalla buona sorte, ma soprattutto, perché non riesce a goderne?
Recensione di Ludovica Marcone
A cura del Master in Editoria dell’Università degli Studi di Milano in collaborazione con la Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori
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