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scheda di Mandosio, U., L'Indice 1996, n. 7
Il volume trae spunto da un convegno di studi sulle relazioni tra arte e scienza e fa parte di un filone di appuntamenti il cui scopo è la creazione di un ampio orizzonte interdisciplinare e l'allargamento dell'analisi delle relazioni tra cosiddetto mondo scientifico e umanistico. L'ambito estetico e quello scientifico, nel senso comune, sono regolati da criteri completamente diversi: nel primo prevalgono considerazioni pertinenti al gusto soggettivo; mentre nel secondo si impongono valutazioni oggettive, sottratte a ogni discrezionalità. D'altra parte una distinzione così netta non trova altrettanti riscontri nella storia del pensiero filosofico e scientifico: spesso considerazioni qualitative di eleganza e semplicità hanno avuto un peso rilevante nella valutazione dell'accettabilità delle teorie scientifiche. In questo libro sono raccolti contributi di alcuni fisici, filosofi e artisti che si interrogano sulle questioni, complesse e affascinanti, della "bellezza del kosmos". L'universo può essere osservato a diversi livelli conoscitivi e può essere oggetto di analisi estetiche a diversi livelli di raffinatezza. Nel contributo alla discussione, i filosofi pongono l'accento più sul problema della consapevolezza di chi guarda e riconosce la bellezza del kosmos, mentre i fisici la legano a filo doppio con verità e realtà. Ma la migliore sintesi è contenuta nel breve contributo dello scultore Giò Pomodoro, che sottolinea quanto arte e scienza siano accomunate nella sfida a esse presentata dalla complessità inesauribile del mondo.
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