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Nel saggio si espongono le vicende legate all'emigrazione meridionale, in special modo,calabrese, lucana e cilentana, alla volta dell'antica capitale brasiliana, a partire dagli anni di reggenza di Teresa Cristina di Borbone, segnati da una stretta alleanza commerciale tra l'Impero brasiliano e il Regno di Napoli, osteggiata soprattutto da francesi e britannici. Parallelamente agli accadimenti storici che hanno scosso il Brasile, sino al Secondo dopoguerra- caratterizzato dall'esperienza dell'Estado Novo: movimento socialnazionale e proletario- si illustrano gli impatti che ebbe la più limitata emigrazione meridionale a Rio de Janeiro, di gran lunga inferiore rispetto a quella avvenuta a San Paolo. Attraverso statistiche e fotografie, si mostra, dopo una parte introduttiva generale, l'esperienza biografica di alcuni personaggi decisivi allo sviluppo artigianale e commerciale del centro cittadino di Rio de Janeiro, negli anni del vigoroso sviluppo registrato nel periodo storico sopracitato. In tal modo, si portano a conoscenza storie come quella dei fratelli Jannuzzi, costruttori, artefici della nascita di importanti edifici in diverse zone del centro cittadino- in special modo quelle comprese fra la Lapa e Santa Teresa- emigrati da Fuscaldo, ma originari della vicina Guardia Piemontese, antica comunità valdese, in terra calabra. Di particolare interesse risulta essere anche la questione legata alla stampa in lingua italiana in città, caratterizzata da tentativi infruttuosi, ma decisiva per i destini della comunità italiana, che, patrocinata da imprenditori come gli Jannuzzi o la famiglia Segreto, monopolizzerà il mestiere di edicolante. Nell'ultima parte, l'analisi si sposta sull'esperienza del Ventennio ed i rapporti intrattenuti con la comunità, oltre che sulla preservazione del culto di San Francesco di Paola, protettore dei giornalai, al quale è stata dedicata una parrocchia nel quartiere di Barra, nella "zona sul" cittadina.
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