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Esprimo immensa gratitudine con enormi complimenti all'amico Camillo perché mi fa navigare nell'oceano degli affetti. Mio nonno Santino frequentò il ginnasio inferiore a Pescara, vivente Gabriele D'Annunzio che ormai vi tornava raramente. Partì da Fara S. Martino il 2 dicembre 1918 accompagnato dal papà Giovanni, vissuto poi per tanti anni in Corso Manthonè. Il cugino Don Peppino Verna, fu Abate di S. Cetteo dal 1913 al 1929. L'amico e compaesano farese Giustino De Cecco, legò il suo nome alla più grande città d'Abruzzo, anche attraverso la presidenza del Pescara calcio. Camillo e i suoi collaboratori raccontano una storia ancor più bella per chi vi rintraccia i propri trapassati. E' come il libro Cuore, dove alzando gli occhi verso i monti, come recita il Salmo, scorgiamo il Paese d'Oltralpe, dove Maria Santissima ha voluto brevemente soggiornare nell'Ottocento. Grazie e al prossimo libro mitico mitico mitico Camillo!!!!
" ...Due volte l anno passavano i pastori ( li 'pecurari', come li chiamavano i pescaresi) , che andavano e tornavano dal Tavoliere seguendo il percorso della Transumanza. In quelle occasioni marinai e pastori si scambiavano i prodotti, in veri e propri momenti di festa: i primi davano sardelle salate, qualche pesce fresco, sale e le ' pizze di randinio'; gli altri la ricotta e il formaggio" Questa e' la mia bella Pescara. Mi emoziono ad ogni pagina....
E' un libro denso di storia e di storie, sicuramente frutto di un'accurata ricerca, caratteristica che raramente si può riscontrare in una guida tradizionale. Gli itinerari, ben congegnati, possono certo essere propedeutici alla visita della città, ma il loro pregio è quello di far sognare ad occhi aperti le atmosfere di tempi passati. Lo stile accattivante accompagna il lettore ad ogni passo dandogli la sensazione di essere condotto nel viaggio da una guida in carne ed ossa. Consigliatissimo!
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