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Nel decennale della scomparsa (9 settembre 1998) Leo Turrini ripercorre l'avventura artistica e umana di Lucio Battisti facendone lo specchio delle cronache difficili dell'Italia tra gli anni Sessanta e gli anni Novanta. Sullo sfondo di un Paese in trasformazione, si snoda il suo viaggio davvero unico, che comincia dal ritrovamento della discografia completa di Battisti nel covo delle Brigate Rosse di via Monte Nevoso a Milano: curioso destino per un artista che si era sempre proclamato un disimpegnato, quello di essere osteggiato dalla sinistra perché sospettato di nutrire simpatie neofasciste, e di venire in realtà ascoltato anche dai comunisti rivoluzionari.
Canzoni come Emozioni, Mi ritorni in mente, Acqua azzurra acqua chiara, Fiori rosa fiori di pesco, Una donna per amico, per citare i titoli più noti, hanno scandito il ritmo non solo di un'educazione sentimentale ma anche di una transizione politica, sociale e culturale che ha coinvolto milioni di persone. Turrini ripercorre le tappe della vita artistica di Battisti, da Poggio Bustone, nell'entroterra laziale, dove sin da bambino aveva coltivato la passione per la musica, alla California, dove nel 1977 tenne in un bar il suo ultimo, segreto concerto. Dai timori iniziali dell'aspirante chitarrista ai trionfi di una popolarità immensa, certificata da vendite vertiginose. Dalla smania di apparire sui palcoscenici del Cantagiro e del Festivalbar e di confrontarsi con figure mitiche dello show business nazionale e internazionale alla decisione di chiudersi in un rigido e misterioso anonimato, sottraendosi per sempre alle lusinghe della notorietà e ai meccanismi commerciali, in nome di una coerenza che nemmeno i tentativi di vecchi amici come Adriano Celentano e Lucio Dalla hanno saputo scalfire. Le critiche sulle sue qualità di interprete, il memorabile duetto televisivo con Mina, cui volle regalare alcuni dei suoi pezzi più belli. Ma anche l'irripetibile alchimia creatasi fra le sue note e i testi di un partner geniale come Mogol e l'ossessiva sperimentazione delle opere meno popolari realizzate con Pasquale Panella tra il 1986 e il 1994, che testimoniano la perenne ricerca di un musicista mai appagato dei risultati raggiunti. L'idolo delle prime teenager in minigonna era in realtà un uomo infinitamente innamorato della moglie Grazia, l'unica donna per lui importante. In queste pagine una parabola che, dai successi sul mercato nazionale, lo conduce all'unica, vera sconfitta della sua carriera: il fallito assalto ai vertici delle classifiche Usa. Fino alla lotta contro la malattia e alla morte dolorosamente prematura, avvenuta a Milano il 9 settembre 1998.
Battisti è entrato, suo malgrado, nelle vite di intere generazioni. Essere considerato "la colonna sonora di un'epoca" lo irritava profondamente, ma proprio in questo luogo comune, che non rende giustizia alla complessità dell'artista, risiede una verità indiscutibile e largamente condivisa.
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