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Basi cerebrali della psicopatologia
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1990
1 gennaio 2000
Libro universitario
352 p.
9788826304878

Voce della critica


scheda di Roccato, P., L'Indice 1991, n. 5

E se Berta Pappenheim, la paziente chiamata da Breuer "Anna 0.", che s'inventò la 'talking cure' (cura del parlare), da cui presero le mosse gli "Studi sull'isteria" (Breuer e Freud, 1895) e poi la psicoanalisi, cioè il più importante filone contemporaneo di teorie psicogenetiche dei disturbi mentali, fosse stata una paziente cerebropatica? È quanto sostiene, con malizioso compiacimento, l'autore: ipotizza un'encefalite limbica subacuta, cioè un'affezione organica ben precisa, con sintomatologia, decorso e prognosi caratteristici. Il bello è che non sembra esserci motivo per scartare a priori l'ipotesi, del resto già adombrata dallo stesso Breuer, che pensava a un "tubercoloma della fessura silviana sinistra con meningite cronica a lento decorso". Nella storia della scienza, non sarebbe questo il primo caso in cui proprio da un errore scaturiscono concezioni nuove che si riveleranno feconde. La plausibilità dell'ipotesi, pur se ormai impossibile da verificare, deve servire da monito: il cervello c'è, e mai se ne può prescindere. L'opera, vivace frutto d'un enorme lavoro di sintesi, piena di notazioni curiose, in cui punto di partenza è sempre la discussione storica, poi il dato, e da ultimo la speculazione teorica, si rivolge a un pubblico non digiuno in materia. Sul fondamento della prospettiva evoluzionistica, discute le implicazioni della lateralizzazione emisferica; le basi cerebrali degli stati psicotici (in particolare della schizofrenia), dell'isteria e della sindrome ossessivo-compulsiva; oltre a molti altri argomenti, quali l'elaborazione delle informazioni e l'influenza del sesso in psicopatologia. Salutiamo con piacere la comparsa dell'indice analitico: forse le nostre passate lamentazioni non sono state vane.

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