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Scrittura magistrale di una serie di storie narrate anche con salti temporali che poi si intrecciano in un unica trama. Spaccato di una Inghilterra anni 70 da cui emergono usi costumi e tendenze politiche dell'epoca. Amo Coe e i suoi personaggi. Consigliatissimo
Molto bello, la trama è veramente particolare e i personaggi molto ben sviluppati: un ingranaggio perfetto
Questo libro diverte e commuove. Nella seconda parte si perde un pò ma nel complesso offre un bello spaccato della società britannica del tempo
Recensioni
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"La musica che sentì quella sera era chiara, accessibile, piena di intelligenza e umorismo, malinconia ed energia, e speranza. Non avrebbe mai capito il mondo, ma avrebbe sempre amato quella musica. E allora l'ascoltò, sicuro che Dio era dalla sua parte, e si sentì a casa."
La stessa Inghilterra, gli stessi anni, i medesimi suoni, colori, l'identica situazione socio-politica, una equivalente condizione economica. Eppure tutto questo ha generato nel 2001 due romanzi così sostanzialmente differenti come La banda dei brocchi di Jonathan Coe e Colla, di Irvine Welsh. Entrambi i romanzi raccontano la vita di un quartetto di amici nella Gran Bretagna anni Settanta. Ma mentre il primo si concentra sul decennio e sull'adolescenza dei suoi protagonisti, il secondo prosegue il cammino tra gli anni Ottanta e Novanta, presentando uno spaccato drammaticamente esasperato di una realtà non solo giovanile in completo decadimento. Coe non sceglie i toni pesanti, non insegue il lato oscuro delle personalità dei suoi protagonisti, ma si concentra sulla descrizione di una realtà quotidiana comune, tranquilla, punteggiata da episodi che in ogni esperienza personale si possono trovare. Coe non è un autore "estremo", non cerca l'effetto ma la riflessione e, forse, è ispirato dalla nostalgia più che dalla critica. Benjamin Trotter (detto Minus Habens), Harding, Anderton (chiamati così, con i loro cognomi, come a scuola) e Philip Chase sono i quattro ragazzi che raccontano la loro vita. Accanto a loro i genitori, con i problemi di lavoro e di coppia, desiderosi di portare i propri figli verso un livello sociale e culturale superiore al proprio, i professori di un liceo elitario con i propri limiti e le personalità differenti, la Birmingham di quel momento e anche la tragedia del terrorismo firmato dall'IRA (forte all'epoca, presente e terribile), sino al thatcherismo.
Appassionanti, per chi ha vissuto quegli anni come adolescente, i dibattiti sui gruppi musicali in auge, dal rock progressivo al reggae, dagli Who ai Genesis ai concept albums di Rick Wakeman sino al punk dei Sex Pistols. Foriere di nostalgici ricordi le pagine che raccontano i pomeriggi trascorsi a suonare e chiacchierare fantasticando di una band da formare per fare successo in campo musicale (quella dei protagonisti della Banda dei brocchi dovrebbe chiamarsi Minas Tirtih o Lothlorien o Il Bastone di Gandalf), a leggere Il signore degli anelli, quando era solo un romanzo di Tolkien e non un film plurimiliardario, ad ammirare le illustrazioni di Roger Dean, con i suoi draghi, elfi e castelli che riempiono le copertine dei dischi degli Yes.
Un affresco completo e interessante di quegli anni, raccontati come in un viaggio nel tempo, dai figli di due protagonisti, Sophie e Patrick, che, casualmente, si incontrano nella Berlino del 2003. Un viaggio che comincia nell'Inghilterra del 1973 e percorre tutto il decennio.
"Vieni con me, Patrick. Torniamo indietro. Indietro nel tempo, sino in fondo, sino all'inizio. Torniamo a un paese che forse non riconosceremmo. L'Inghilterra del 1973."
"Secondo te era proprio così diversa?"
"Completamente diversa. Pensaci. Un mondo senza i cellulari, MTV, la Playstation, nemmeno il fax! Un mondo che non ha mai sentito parlare della principessa Diana o di Tony Blair, non ha mai pensato neanche per un attimo di andare a combattere in Kosovo o in Iraq. A quei tempi in tv c'erano soltanto tre canali, Patrick. Tre! E i sindacati erano tanto potenti che se volevano potevano bloccarne uno per una serata intera. A volte la gente doveva fare a meno dell'elettricità. Immagina!"
A cura di Wuz.it
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