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scheda di Pigliacampo, R., L'Indice 1994, n. 1
L'autrice, docente di psicologia dinamica dello sviluppo e delle relazioni familiari all'Università La Sapienza di Roma, con interessi principalmente mirati nel campo della difesa dei minori, ha scritto questo interessante libro, giunto in poco tempo alla seconda edizione, avendo per fine la "difesa" e la "serenità" del bambino dei coniugi separati. È noto che, ancora oggi, esiste spesso una "contesa" fra i coniugi per l'affidamento del figlio. La ricerca della Dell'Antonio analizza tale dinamica e in particolare la realtà psicologica dei bambini e degli adolescenti coinvolti in questa conflittualità dei genitori. La studiosa mette in evidenza l'inevitabile influenza che ha dall'una o dall'altra parte dei "duellanti", il parentado (genitori dei separati, zii/e, anche qualche nonna/o...) sulle "scelte" dei figli. Il volere per sé il bambino è spesso anche un atto egoistico e desiderio di punizione verso l'altro coniuge. In quest'ultima edizione sono presi in esame aspetti particolari discussi in questi ultimi anni, per esempio le implicazioni positive o negative della "ricostruzione di una nuova famiglia" da parte di un genitore. Da una statistica - riportata ampiamente nel testo - si nota che, nell'anno 1989, il 91,26 per cento dei figli viene affidata, dal tribunale dei minori, alla madre. La percentuale più alta di affidamento è nella fascia d'età 0-2 anni, pari al 96,07 per cento; nella fascia 3-4 anni si ha una percentuale del 94,79 per cento, che scende all'87,57 nell'età 15-17 anni. Il bambino deve "recuperare lo spazio psicologico che gli è necessario e che gli è venuto a mancare", dice l'autrice. In questo caso troviamo anche situazioni eclatanti di patologie psichiche o psicosomatiche. Pertanto occorre chiarire bene ai genitori certi atteggiamenti quando "strumentalizzano il figlio nella loro contesa". Un volume utile agli psicologi, agli assistenti sociali e soprattutto ai genitori in via di separazione o "separati", allo scopo che il nuovo status non sia una sopraffazione dei diritti giuridici e soprattutto psicologici del figlio.
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