"Ero un bambino molto innocente, anche se un po' precoce. Per esempio, ci fu quella volta a sei anni quando scioccai la maestra che mi aveva chiesto di formulare una frase che contenesse la parola sberla, lo dissi: 'Ora mi alzo, ti tiro giù le mutande e ti do una sberla sul culo'. Non ho mai capito il casino che ne venne fuori, a quanto ne so avevo solo fatto quello che mi era stato chiesto." Questo e altro racconta Timothy McSweeney nell'ultima sua lettera inviata alla rivista fondata e diretta da Dave Eggers. E se questo è quanto riferisce sulla sua infanzia la persona (immaginaria?) cui la rivista è dedicata e ispirata, riusciamo facilmente a comprendere i toni dissacranti, surreali, tragici, grotteschi e insieme perdutamente innamorati che descrivono il mondo bambino e adolescente sulle pagine di "McSweeney's". Nell'antologia che avete tra le mani abbiamo scelto di raccogliere i migliori racconti scritti sul tema da autori importanti (Joyce Carol Oates, Roddy Doyle, T.C. Boyle) e da totali sconosciuti, nell'usuale mescolanza di stili, generi e maturità autoriali cui ci ha abituato l'originale rivista americana. Mentre là fuori il paese invecchia e l'infanzia viene iperprotetta e allo stesso tempo violentata, potrete accoccolarvi sui divani dei vostri caldi appartamenti e lasciarvi ammaliare dalle parole di questi scrittori visionari. )
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