L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Promo attive (0)
I libri di Gandolfi sono sempre portavoce perfetti dello spirito degli "Istrici" Salani: raccontano storie che sembrano uguali a quelle che capitano a tutti e poi d'improvviso si riempiono di angeli, pietre magiche e animali con strani poteri, trasformandosi in un attimo in storie di mondi almeno un pochino diversi da questo. La bambina in fondo al mare ha un brevissimo prologo che ci informa che la protagonista della storia era bambina negli anni cinquanta e ora è nonna, e che racconterà quello che le è successo allora. E infatti racconta di una scuola in cui l'insegnante è suor Teresa, di una famiglia in cui i genitori sono rigidi e distanti, di pasti in cui i bambini devono soltanto tacere e comportarsi educatamente, di classi sociali nettamente separate tra loro, di collegi e donne di servizio che parlano il dialetto. Tutto molto "vero", molto possibile, molto realistico. E poi tutto a un tratto non siamo più negli anni cinquanta, ma dentro una fiaba, di quelle crudeli e spietate, di quelle con la matrigna che pretende il cuore della figliastra. La madre di Gilda, infatti, non è semplicemente rigida e distante: è senza cuore. Letteralmente. L'ha perso in mare da piccola, e da allora il suo cuore vive in forma di bambina tonda e solitaria, creatura marina in cerca di pace, e lei vive a metà, magra, bellissima e priva di sentimenti. La figlia è distratta perché si immagina in mondi salgariani? Lei la costringe a lavare i piatti tutti i giorni. Si mangia le unghie? La fa dormire con dei guantoni legati sulla nuca. Scappa di casa e ci torna a notte fonda, terrorizzata e congelata? La spedisce a letto senza neanche toccarla e per punirla impone alle sue compagne di non rivolgerle più la parola. Fruga nei suoi cassetti? Dichiara di non volerla vedere mai più perché ha violato la sua intimità e la destina al collegio. Per arginare questo crescendo di crudeltà, sarà necessario riportare la donna senza cuore dove l'ha perso, in modo che possa recuperarlo almeno in parte, anche se questo comporterà un naufragio, una prigionia, molta pioggia e febbri alte. Ritornano in questo libro temi carissimi a Gandolfi: la metamorfosi (l'angelo-statua di Qui vicino, mio Ariel, l'adulto-bambino di Pasta di drago, la donna-tartaruga di Aldabra), la metafora che si fa corpo (qui "essere senza cuore", in L'isola del tempo perso "perdere tempo", in Occhio al gatto "vedere attraverso i tuoi occhi"), il gusto per i viaggi (qui rappresentato dallo zio Leo, il salvatore; altrove da ogni sorta di personaggi adulti e bambini); questi elementi, però, sono miscelati con un nuovo gusto per la perfidia degno di Dahl e dei Fratelli Grimm, una nota di sadismo che lo trasforma in una fiaba d'altri tempi.
Sara Marconi
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore