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La Sicilia rappresentata nel nuovo ambizioso film di Tornatore sta a cavallo tra uno spot pubblicitario ed una cartolina illustrata. I mezzi profusi per produrre questa pellicola appaiono fin dall'inizio esorbitanti e ci si aspetta che in un qualche modo possano fruttare. In realtà il lungo, lunghissimo film manca di autocontrollo ed umiltà. Tornatore preda del suo titanismo dimostra di non essere Coppola. Così ben presto eccoci, come spettatori, travolti da un'onda di immagini che a dispetto della loro magniloquenza formale, si rivelano vuote, senza anima, sterili. A partire da una fotografia iperreale, dove i toni caldi predominano al punto da divenire stucchevoli fino ad arrivare alle musiche ridondanti e presenti in ogni sequenza in modo invasivo, quasi fastidioso. A mia memoria mai è stata adoperata peggio una colonna sonora firmata da Morricone. Sovrabbondante, frastornante, a tratti macchiettistico fino al grottesco involontario, sfilacciato e senza una bussola precisa. In alcuni momenti si ha la sensazione che il film perda organicità e si disperda in un rivolo di episodi confusi. Il difetto vero infatti è a mio avviso la fragilità di una sceneggiatura che si spende nel tentativo di dar vita ad un affresco che non arriva al cuore, che resta in superficie. Tutto o quasi è dimenticabile e si resta sorpresi di fronte alla pubblicità ossessiva della quale il film ha goduto. La passione e le energie profuse da Tornatore per realizzare il suo "film più personale" sono indubbie, ma confermano ahimè che ci si trova di fronte ad un autore sopravvalutato. Un nano dalle grandi ambizioni (che però non bastano).
Qui Tornatore fa un omaggio alla sua sicilianità e quindi solo un siciliano puo carpire l'essenza dei fatti degli usi, delle tradizioni, dei modi di dire e delle movenze che il regista recepisce con assoluta maestria complice una fotografia eccezionale; questo é quello che Tornatore ha voluto , la trama e la storia sono volutamente complementari.
Non gli do il minimo dei voti solo perchè è di Tornatore, che per me è il miglior regista italiano degli ultimi anni. Il film è certamente ben confezionato, ma la sceneggiatura è terribile. E poi sono rimasto davvero infastidito dal fatto che nella prima mezz'ora almeno (non l'ho cronometrato) gli attori non fanno che urlare. Insomma, mentre in passato Tornatore mi aveva toccato il cuore con la sua delicatezza, in questo film è tutto confuso e sopra le righe. Una vera delusione in confronto, per rimanere ai film ambientati in Sicilia, a Nuovo Cinema Paradiso e anche al tanto bistrattato Malena. Per non parlare della Leggenda del pianista sull'oceano, che è un vero capolavoro di tecnica e di sensibilità.
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