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Azalea rossa
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usato su libraccio.it
Anno edizione: 1994
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Negli anni della Rivoluzione culturale la giovane protagonista, educata sin da piccola secondo i dettami rivoluzionari del Partito, entra in una fattoria "modello" denominata "Fuoco rosso". Dopo le prime illusioni l'esperienza si rivela devastante: la fattoria è in realtà un carcere. Unica possibile rivalsa risulta l'amore, clandestino perché proibito, e proibito perché in contrasto con il principio di totale dedizione alla comunità. Le pagine dedicate alle esperienze erotiche della protagonista sono tra le più intense del libro. La protagonista riesce poi a lasciare la fattoria e ad entrare nel cinema. In questo periodo finirà la Rivoluzione culturale, ma la ragazza si sentirà libera solo quando riuscirà a lasciare la Cina per gli USA.
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Autore:
Traduttore:
Editore:
Collana:
Anno edizione:
1994
In commercio dal:
14 febbraio 1994
Pagine:
256 p.
EAN:
9788877467072
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Maunakea
26 febbraio 2006
Red Azalea: 1994 e' il romanzo autobiografico dell'autrice, scrittrice, fotografa, pittrice nata a Shanghai nel 1957. La sua vita e' intrecciata allo sfondo politico della Cina nel periodo fra la Rivoluzione Culturale e la morte di Mao. Un libro notevole, carico di passione, duro ma non disperato ne' deprimente, mai noioso e, nonostante le vicissitudini attraversate, non e' angosciante e nemmeno pesante, anzi, si legge avidamente, immedesimandosi in pratica nell'autrice. Una nota di colore e' data dal fatto che, l'amica di cui si accenna alla fine del libro e' l'attrice Joan Chen. Un libro consigliatissimo.
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scheda di Ravizza, P., L'Indice 1994, n.11
La Rivoluzione culturale fu un evento che condizion• enormemente la vita sociale cinese: fu un periodo di esaltazione politica e di propaganda, fu un momento di riflessione profonda e silenziosa per gli spiriti pili sensibili. Poche righe di questo testo autobiografico di Anchee Min bastano a svelare la portata del fenomeno: "Le Guardie rosse... si buttavano giù dai palazzi per dimostrare la loro fedeltà a Mao. Si diceva che la morte fisica non era nulla. Era leggera come una piuma. Solo quando si muore per il popolo la morte pesa più di una montagna". A metà degli anni sessanta, la Cina fu spazzata da un ciclone di follia giovanile che nel nome di Mao distruggeva tutto ciò che era o pareva simbolo di capitalismo. Furono ferocemente criticati gli esponenti politici e intellettuali che propugnavano il comunismo economicista, desiderosi di trasformare il paese in una società prevalentemente operaia e urbana, regolata dal partito, industrializzata e benestante. Mao rappresentava la rivolta contadina.
Tra i sostenitori maoisti c'era anche la giovanissima Anchee Min, Giada di Pace. Ben presto la ragazzina, distintasi per il suo fervore politico, venne mandata dal partito a fare la sua esperienza in campagna, entrando nella squadra della fattoria Fuoco rosso. Fu qui che Giada comprese l'iniquità del sistema rivoluzionario che otteneva l'adesione del popolo attraverso la coercizione psicologica, la mancanza di libertà, il controllo individuale più stretto e umiliante al punto che non era possibile vivere una storia d'amore se non veniva prima avallata dai funzionari di partito. Lo spirito libero e intelligente di Anchee, travagliato dalla passione amorosa verso la compagna di stanza Yan, fu spinto a ricercare una scappatoia da quella fattoria che si era rivelata un'autentica prigione. Il miraggio di libertà le apparve quando le venne offerta la possibilità di lasciare la campagna per intraprendere la carriera cinematografica: un'esperienza che la segn• profondamente svuotandola di ogni aspirazione e speranza tanto da ridurla, come lei stessa scrisse, a "una pietra, sorda alle passioni".
Oggi Anchee Min vive e lavora a Chicago. Giunse in America su invito dell'attrice Joan Chen, interprete de "L'ultimo imperatore" di Bertolucci. Quell'invito le suon• così strano che "era come se mi avessero chiesto li andare a vivere sulla luna, la luna come la descriveva mio padre: ghiacciata, senza aria e senza rumori".
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