L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Promo attive (0)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L’avarizia ha molti modi di manifestarsi ed è stata concettualizzata diversamente nel tempo, nei contesti storici, ad es. vizio-peccato nell’ordo feudalis; virtù (o quasi) dal XV sec. anche nelle idee correlate di superbia e di usura-rendita. E’ legittimo guadagnare e con che limite? Quale è il valore delle cose che si producono e si compravendono? Gli interessi sono consentiti per il capitale, non per il prestito? Smith potenzia Mandeville: l’interesse personale non è più considerato un vizio perché è visto assieme all’interesse degli altri, pubblico, spiegandosi nella vita associata grazie alla leva dell’interesse proprio. L’utilitarismo riprende questi aspetti e identifica nozioni felicità-utilità e concetto di utilità con le preferenze individuali. Ma la felicità è la proprietà della relazione tra persona-persona non con le cose (utilità): si postula il consequenzialismo per cui le conseguenze sono buone se l’azione è moralmente buona, misurando la convenienza dell’utilità oggettiva col denaro (valore di scambio di infinita potenza Simmel).L’ordine liberale abbisogna di due mani: invisibile del mercato e visibile dello Stato. Nella distinzione tra razionalità e ragionevolezza: per l’A. la ragionevolezza è la razionalità che rende la ragione ragione dell’uomo e per l’uomo. La forza del dono gratuito crea reciprocità, relazione. Necessità di due categorie di beni: giustizia (es. beni erogati dal welfare state fissano un preciso dovere in capo a un soggetto: tipicamente l’ente pubblico, affinchè i diritti dei cittadini su quei beni vengano soddisfatti) e di gratuità (beni relazionali, fissano un’obbligazione che discende dal legame che ci unisce l’un l’altro: riconoscimento di una mutua ligatio tra persone a fondare l’ob-ligatio). Kierkegaard la porta della felicità si apre verso l’esterno: può essere dischiusa solo andando “fuori di sé”. Buona ricostruzione storica e dell’evoluzione del pensiero, anche economico, tramite il concetto di avarizia che porta ad altro.
L’avarizia è un vizio generoso: può riguardare tanto un secolo quanto un’intera società, tutta un’epoca, come per esempio la nostra. Zamagni nel suo saggio prova a rivelarlo quando ci piace essere ipocriti: ai suoi esordi per avarizia si intendeva schiettamente la philargyria, l’amore per il denaro, adesso ci piace dire che l’avarizia è un difetto caratteriale, semmai, una questione per terapeuti, non per quei Paperon De Paperoni che vogliono diventare tutti, col la loro impoetica sindrome da Paperini perenni.
Su un libro di Zamagni studiai all’università Macroeconomia. E’ un professorone, uno di quelli che quando parla ascolti in silenzio e con gli occhi a terra. Nella collana Intersezioni del Mulino Zamagni pubblica un volume agile: Avarizia. Un’indagine su che cos’è la passione dell’avere. Il prof, fuori dai libri di testo, ha un atteggiamento umano, molto umano, con l’economia. E parlando di avarizia, dentro ci mette di tutto: dalla filosofia alla religione, da Sant’Agostino a San Francesco, dalla storia di Roma a Woody Allen. Una storia critica dell’avarizia (da virtù a peccato, da vizio capitale a impulso alla prosperità, se non addirittura “quasi virtù”) messa in relazione con le sue forme più antiche e moderne. Dalla taccagneria all'usura. E poi: perchè sono sempre gli anziani ad essere raffigurati come tirchi? E’ un’inchiesta umana, quella di Zamagni. Perché ha una domanda di fondo, un rovello, che l’autore dipana e infine risolve: può l’avaro essere felice? La risposta è: no. Perché l’avaro è posseduto dalle cose, scrive Zamagni, non possiede. Conserva ma non usa. Possiede ma non condivide. Ce lo insegnano Dickens e Verga. E la vera felicità sta nella condivisione. L’avaro è un fallito, perchè l'economia si fonda non sulla ricchezza, ma sulle relazioni, la capacità di scambio. Zamagni, carte alla mano, ce lo dimostra.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
Gli eBook venduti da IBS.it sono in formato ePub e possono essere protetti da Adobe DRM. In caso di download di un file protetto da DRM si otterrà un file in formato .acs, (Adobe Content Server Message), che dovrà essere aperto tramite Adobe Digital Editions e autorizzato tramite un account Adobe, prima di poter essere letto su pc o trasferito su dispositivi compatibili.
Gli eBook venduti da IBS.it sono sincronizzati automaticamente su tutti i client di lettura Kobo successivamente all’acquisto. Grazie al Cloud Kobo i progressi di lettura, le note, le evidenziazioni vengono salvati e sincronizzati automaticamente su tutti i dispositivi e le APP di lettura Kobo utilizzati per la lettura.
Clicca qui per sapere come scaricare gli ebook utilizzando un pc con sistema operativo Windows
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore