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Recensioni L'autobiografia della nazione. Nuova ediz.

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Fra i più risoluti oppositori di Mussolini, Gobetti compendiò la sua lettura del fascismo nella famosa formula dell’«autobiografia della nazione». Secondo l’intellettuale torinese il successo del fascismo dimorava nell’immaturità politica degli italiani. Si trattava di una tendenza alla «servitù volontaria», «un’indicazione d’infanzia decisiva», sedimentatesi nelle fibre della nazione in assenza di quei processi di modernizzazione della società e della politica avviatisi in Occidente con la riforma protestante e la nascita del capitalismo. Mussolini poteva durare nel tempo non perché avesse, lui, la stoffa del «tiranno», ma perché gli italiani avevano «l’animo degli schiavi». Scriveva Gobetti nel 1925: «La maggioranza degli italiani è fascista solo in questo senso: che ha una assoluta incompatibilità di carattere coi partiti moderni, coi regimi di autonomia democratica, con la lotta politica. Messi di fronte al bivio tra il governo attuale e un’ipotesi di governo futuro in cui i cittadini abbiano le loro responsabilità nella libera lotta politica, votano per Mussolini».)
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