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Libro presentato da Massimo Onofri nell’ambito dei titoli proposti dagli Amici della domenica al Premio Strega 2023
Un romanzo avvincente e sorprendente, che gioca con la tradizione trasportandola nel presente e nel futuro, aprendo squarci di senso sul mondo contemporaneo e ricordando il valore eterno delle grandi storie.
Stefano, ultimo discendente dell'antica famiglia aristocratica degli Orsini Gianotti, dirige con successo e da lungo tempo la Fulgor, la fabbrica di lampadine fondata dal celebrato nonno Umberto negli anni Venti del Novecento. Ha una moglie, Carola, e una figlia sedicenne, Aurora, venuta al mondo come un miracolo, dopo anni di tentativi disperati e infruttuosi. La telefonata notturna di una sconosciuta, con cui si apre il romanzo, lascia in Stefano un vago senso di paura e sgomento: la donna allude, infatti, a questioni del passato che lui nemmeno ricorda, parlando con tono sibillino di una promessa fatta quando sua figlia era ancora una bambina, quasi esprimendo una velata minaccia. Poche ore dopo, durante un rapporto sessuale, Aurora cade in un sonno comatoso di cui nessun medico riesce a comprendere la ragione. Si apre così un periodo di crisi, in cui i due genitori cercano di rispondere in modo diverso a quest’evento inspiegabile e doloroso, alla ricerca di una soluzione sempre più disperata: Carola si abbandona a una vita di preghiera e riti superstiziosi, mentre Stefano cerca di reagire e inizia a indagare sulla telefonata ricevuta nel cuore della notte, sui misteri della sua famiglia e sull’ipotesi che una maledizione gravi sulle fondamenta della Fulgor... Ma è davvero così? Giorgio Nisini architetta una rielaborazione in chiave contemporanea della Bella addormentata nel bosco, in una versione che fonde il tono classico delle favole di Perrault e dei fratelli Grimm con le tradizioni più nere del Perceforest e di Giambattista Basile. Il risultato è un romanzo avvincente e sorprendente, che gioca con la tradizione trasportandola nel presente e nel futuro, aprendo squarci di senso sul mondo contemporaneo e ricordando il valore eterno delle grandi storie.
Proposto da Massimo Onofri al Premio Strega 2023 con la seguente motivazione: «La fiaba della Bella addormentata nel bosco possiede un’attualità che va oltre la storia che tutti conoscono, quella della fanciulla che cade in un oscuro sonno di morte: è una attualità che riguarda la paura del sonno (eterno) e la speranza del risveglio (altrettanto eterno), archetipi psicologici che fuggono da ogni determinazione temporale. Nisini, con questo suo romanzo inaspettato e sorprendente, che candido senza esitazione al Premio Strega 2023, compie un’operazione di raffinato recupero narrativo: smonta l’antica fiaba, riprende le sue versioni più nere e crudeli – da quella di Giambattista Basile fino ai più antichi modelli nordici – rimonta poi il tutto in un romanzo contemporaneo, ambientato ai giorni nostri. Si tratta di una soluzione narrativa che lavora quasi filologicamente sul passato per interpretare il presente, epperò lo fa attraverso un’operazione che va oltre la filologia stessa: il lavoro di recupero è puramente funzionale a quello della narrazione. La dimensione drammaturgica nel suo insieme, l’incomprensibile narcolessia di Aurora, l’ambientazione da archeologia industriale, spingono l’antica fiaba ormai “defiabizzata” a confrontarsi con temi oggi attualissimi: la superstizione, i limiti della scienza, la tensione morale prodotta dal confronto con l’ignoto.»
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Aurora cade in uno stato di narcolessia che, apparentemente, lascia senza spiegazione, non v’è logica alla sospensione di tanta bellezza e la ragione, per quanto si cerchi, continua a sfuggire. Stefano e Carola, genitori di Aurora, raccolgono il dolore affidandolo a cure diverse; il primo apre le paure alla ricerca e alle indagini sulla storia della propria famiglia di stampo aristocratico, gli Orsini Gianotti, l’altra concentra ogni soffio di energia nella preghiera e nei consulti con un santone, divorata dalla superstizione. Eugenio, papà di Stefano e ancora prima il nonno di quest’ultimo, hanno creato, negli anni venti, un’azienda di lampadine, la Fulgor, la cui luce tratterrà le ombre avendo cura di tenerle nascoste per lungo tempo. Carola e Stefano sono alla ricerca di quella luce, nuova e salvifica, che svegli Aurora dal torpore del sonno e la restituisca alla vita. E’ la fiaba che diventa realtà e ne taglia le forme spensierate, quelle dolci al sonno, ne tace ogni incantesimo fino a fermare la vita stessa. Giorgio Nisini restituisce il valore eterno alle grandi storie del passato volgendo pur sempre uno sguardo indagatore sul mondo contemporaneo e lo fa con la cura sapiente di un artigiano che cesella le parole conferendovi la forma più armoniosa. L’unicità del romanzo di Nisini si staglia attraverso la veridicità e la crudezza delle emozioni rese sulla carta con eccelsa attenzione e magnifico pensiero. Sono innumerevoli e di grande pregio i passaggi che inducono a fare “luce” sul mistero di quel sonno in cui, forse, ognuno di noi ha necessità di cadere . . . che ci si ridesti o meno . . . saranno le potenti parole di questo romanzo ad indurci a non temere le nostre ombre.
Un libro di grande attualità che pesca nella fiaba per intrecciare una narrazione che prosegue fino al finale non scontato che chiude il cerchio intorno a temi che riportano alla superstizione e all’incrinarsi di rapporti che sembrano consolidati mentre si incrinano all’apparire di una crisi.
Questo libro contiene la rivisitazione, molto personale, dell'antichissima storia della bella addormentata. Esistono sono molte versioni di questa favola e Aurora di Giorgio Nisini entrerà senz'altro nella storia! Un racconto avvincente, emozionante, delicato, intelligente e colto. La lettura di questo favoloso romanzo mi ha suscitato numerose emozioni e un libro a questo serve! Ad emozionare e l'autore anche questo suo ultimo capolavoro lo ha saputo fare benissimo
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