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Anno edizione: 2020
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Ca. 1950, forse a Salamanca, è questo lo scenario del romanzo di Gaite. Non una sola, ma tante voci narranti, soprattutto femminili, di giovani della media borghesia alle soglie dell’università. Amori, gelosie, balli, scene di festa, promesse di matrimonio e continue passeggiate per i vicoli della città e nella piazza principale, dove si svolge buona parte della vita di società. Non ci sono grandi ideali, però: “le ragazze in cerca di fidanzato … intente a tener d’occhio i ragazzi … alle prese con il concorso da notaio”. Perché guadagnano moltissimo e loro sognano una vita alle prime teatrali, ai concerti al Palacio de Musica, pellicce d’astrakan e una rombante Citroen. Nonostante il senso di diffuso benessere, c’è un malessere di fondo: la loro vita è permeata dalla noia. Nel 1929 Moravia pubblicava il famoso “Gli indifferenti”, mentre qui ci sono gli annoiati. Non c’è una sostanziale differenza: le due popolazioni viaggiano mano nella mano. C’è un problema fondamentale in questo romanzo: fu pubblicato nel 1957 (quando vince subito il Premio Nadal), quindi in pieno regime franchista (Franco prese il potere nel marzo 1939 e iniziò una durissima repressione). Eppure non c’è una singola menzione alla totale mancanza di libertà, alla scomparsa degli oppositori, alle torture, assassini, ai desaparacidos, arte in cui Franco fu maestro per i crimini dei futuri generali argentini. Nel risvolto di copertina è scritto che Gaite fu “attenta interprete della società del suo tempo”. Credo piuttosto che questo romanzo sia un tentativo di stendere un velo di rispettabilità sulla spietata dittatura franchista, quasi una pacca sulla spalla di Franco suggerendo che va tutto bene nella società spagnola. Per fortuna sono stati pubblicati fior di romanzi sugli orrori del regime di Franco. Al posto di questo sbiadito romanzo ne suggerisco almeno due: L'ombra del Vento di Carlos Ruiz Zafón e lo struggente Lungo Petalo di Mare di Isabel Allende.
Attraverso le tendine è un romanzo che non mi è dispiaciuto leggere, che può rappresentare qualcosa di nuovo e che pone riflessioni su temi che spesso diamo per scontati o passati, ma che in realtà, se ci pensiamo bene, non lo sono.
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