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Atti di notai su Ariano di Puglia: il massacro del 1861 sul Tricolle di Ariano Irpino - Arturo Bascetta - copertina
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Descrizione


Prefazione I moti del 1848 sono stati definiti "l'inizio delle rivoluzioni", perché misero in questione le strutture monarchiche in tutta l'Europa. Per quanto riguarda l'Italia il fenomeno più rilevante è dato dall'inizio concreto del Risorgimento. In particolare delle idee repubblicane di Giuseppe Mazzini, delle imprese dell'eroe dei due Mondi, Giuseppe Garibaldi e dalla concretezza di Camillo Benso Conte di Cavour. In questo splendido saggio storico, non si trova nessuna maledizione nei confronti di Garibaldi come farebbe pensare il titolo, Mannaggia a Garibaldi!, ma vi è al contrario una visione critica, severa, senza sconti sulle origini del Risorgimento. Lacuna che sarà certamente eliminata da questo lavoro che rappresenta un nuovo rapporto tra fatti, eventi, istituzioni, in cui però la nostalgia del passato non comporta il disperdersi della realtà, delle tradizioni molteplici nel tempo; non si fa promotrice di una nuova azione e di nuovi ideali possibili. A questo si associa la disciplina storica, che di quegli ideali e di quei principi si rende garante, senza cedimenti di sorta alle metamorfosi di revisionismo che accompagnano le forme deviate e devianti, spurie, del pensiero storico che a me piace chiamare pensiero critico. E tale è anche per Bascetta che con Omodeo è del parere che "la vera grandezza umana si afferma in discrimine rerum, nella possibilità di perdere e di trionfare, di fallire e di riuscire". E' il motivo alla base di queste pagine. Al centro dell'attenzione del Nostro, come detto innanzi, resta Avellino, a cui Bascetta è molto legato e di cui a me sembra addirittura innamorato per il suo scovare documenti, diari, racconti autobiografici e nomi che riguardano questa blasonata e antica città dei Due Principati, della quale molti cittadini sono stati autori di cose nobili e non, di fatti eroici e di intraprese in una con intrighi, false testimonianze, tutte cose che, nel complesso, le fanno onore. L'Autore in questa sua opera, come in tante altre ricostruzioni storiche, sa bene che il "processo compiuto", tetelèsmonon, sfugge per principio alla diretta conoscenza del soggetto umano per il quale è possibile solo una "conoscenza congetturale", dòkos. Del resto il primo frammento di Ecateo, il famoso storico di Mileto, recita: "Scrivo quanto segue conformamente alla mia ricostruzione congetturale della verità". E Bascetta, come il primo celebre storico antico, può dire che non pretende di aver conosciuto direttamente la "verità", ma semplicemente di averla ricostruita, a partire dai dati da lui pazientemente e sagacemente raccolti. E', questo, un ulteriore merito dell'Autore di un succoso libro, il quale, con la sua fecondità e creatività, rifiuta la storia semplicistica che si ferma alla superficie degli avvenimenti, una storia che fa dipendere tutto da un solo fattore, che si basa su analisi troppo eclettiche e che si smarrisce nella molteplicità delle circostanze: la narrazione sistematica che non distingue tra motivi e cause. Il Nostro ha una concezione profonda e diversa della storia, che spezza la crosta dell'interpretazione critica povera e sclerotica, quella che è stata giustamente definita pseudo-storia. Bascetta, seguendo Marc Bloch, "di fronte all'immensa e confusa realtà", fa la propria scelta basandosi non sull'arbitrio, bensì nell'analisi scientifica del documento che gli consente la ricostruzione e la spiegazione del passato. Esamina, analizza, scruta fatti ed eventi, ciascun individuo, noto o ignoto, che svolge la sua parte nella vicenda storica, anche con ipotesi e congetture, ma soprattutto con un lavoro delicato e appassionato, che, in sintesi, è il suo pregio maggiore.
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Dettagli

ABE
2024
1 marzo 2024
114 p., Rilegato
9788872971802
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