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Comincia un giorno d'estate al porto di Genova, a pochi passi dallo studio di Punta Nave, il lungo viaggio per mare di Renzo Piano e di suo figlio Carlo. A guidarli è un desiderio mitico e ancestrale. Vogliono trovare Atlantide.
«Atlantide ripercorre alcuni dei luoghi dove Piano ha lasciato il segno» - Robinson
«Creare è come guardare nel buio. Prima non si vede nulla, poi la vista piano piano si abitua. Ecco, bisogna avere il coraggio di guardare nel buio. Creare significa scrutare nel buio, rinunciare a rifugiarsi nella memoria di quello che è già stato fatto, sfidare l'ignoto. Anche con insolenza e ostinazione. Senza questa ostinazione, che io trovo sublime, si resta soltanto alla periferia delle cose».
Atlantide è la città perfetta, perché ospita una società perfetta. E come tale, è il sogno di ogni architetto, l'idea regolativa che muove la sua creatività. Per trovarla, Piano ritorna nei luoghi in cui per tutta la vita ha inseguito la perfezione, costruendo nel mondo intero le proprie opere. Naviga con il figlio nel mezzo del Pacifico, sulle rive del Tamigi, ad Atene, a San Francisco. Raggiunge l'isola costruita nella baia di Osaka per ospitare l'aeroporto da lui progettato. Che cosa significa cercare la perfezione? E perché cercarla ritornando a luoghi modificati dal tempo? Perché il senso del costruire di Renzo Piano resiste alle pericolose illusioni della modernità di cui la ferita del Ponte Morandi di Genova è uno dei tragici simboli. Forse non esiste nessuna perfezione. Ogni opera architettonica porta con sé i segni del tempo. Conserva le memorie e le tradizioni, si innesta nel paesaggio e cambia insieme all'ambiente circostante. Per questo progettare significa innanzitutto prendersi cura del territorio e dei suoi abitanti.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Mi è davvero piaciuto il racconto di questo viaggio (vero? metaforico?) in giro per il mondo sulle tracce di alcune delle opere di architettura di quest'uomo che tutto il mondo ci invidia e ammira. Ci sarebbe stata bene, all'inizio di ogni capitolo, una immagine dell'opera in argomento - per fortuna c'è Google...
Anche quando si è giù di morale basta leggere alcune pagine di questo libro per tirarsi su. Renzo Piano spiega la bellezza e ci invita a trovarla nei luoghi che quotidianamente frequentiamo. Spesso ci è vicino e non la vediamo
Un diario di bordo tenuto dal figlio con molti interessanti interventi da parte del padre. Il padre è l’architetto genovese Renzo Piano e che sia genovese lo fa sentire: Genova al limite tra l’onda e la roccia, tra chi resta aggrappato alla sua terra e chi non può che corrispondere all’invito a prendere il mare aperto. Il giro del mondo per Renzo piano significare ripassare per i luoghi dove ha posato e fatto posare le sue prime pietre, dove ha visto realizzare i suoi piani trasformatisi in musei, aereoporti, biblioteche, grattacieli, con un occhio sempre a Calvino: all’interno di città infelici può bastare la felicità di un luogo speciale per far ripartire da lì il capovolgimento urbano, civile, umano.
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