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Nei primi decenni del '900, in seguito al rinvenimento di preziosi documenti dei secoli XIV e XV, che si è potuto constatare come Venezia fosse al primo posto tra i mercati italiani d'assicurazione marittima. Scopo di questo saggio è quello di indagare sulle origini e sulla costruzione giuridica dell'assicurazione marittima nella Venezia del Quattrocento. La ricerca storico-istituzionale dell'A., oltre a basarsi su autorevoli fonti e su una ricchissima bibliografia, si avvale dei voluminosi fondi delle polizze assicurative di Michele Foscari e di Alvise Baseggio, oggi custoditi nell'Archivio di Stato di Venezia, nonché dei numerosi processi (complessivamente 285) concernenti controversie in questa materia, dibattuti tra il 1427 e il 1482 davanti alla Curia di Petizion. Da queste serie di fonti emerge con grande vivezza un quadro chiaro della prassi assicurativa veneziana. Mentre dall'analisi delle polizze si evince la molteplicità delle clausole - sia cautelari a favore del contraente sia di franchigia a favore dell'assicuratore - già elaborate con criteri che si possono ancora ritrovare nell'odierno diritto delle assicurazioni marittime, nonché la grande ricchezza di forme di assicurazione (assicurazione sulla provvigione, sul guadagno, sul credito, e perfino quella tipicamente veneziana del "don", ossia sulla sovvenzione per i viaggi annuali di linea delle galere veneziane) che testimoniano come ad ogni bisogno di copertura corrispondesse una particolare formula, dall'esame del folto gruppo di processi vengono in luce situazioni conflittuali di diritto assicurativo che appartenevano all'ambito della consuetudine commerciale non scritta. Si evidenzia anche l'importanza centrale della figura del mediatore e quella, altrettanto essenziale, dei notai giudiziari che assistevano i Giudici di Petizion nell'addivenire ad una soluzione che potesse soddisfare entrambe le parti.
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