Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Dati e Statistiche
Wishlist Salvato in 11 liste dei desideri
Aspettando la paura
Disponibilità immediata
17,10 €
17,10 €
Disp. immediata
Chiudi
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
Bibliotecario
17,10 € + 1,99 € Spedizione
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Nuovo
ibs
17,10 € Spedizione gratuita
disponibile in 7 settimane Non disponibile
Info
Nuovo
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
Bibliotecario
17,10 € + 1,99 € Spedizione
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Nuovo
ibs
17,10 € Spedizione gratuita
disponibile in 7 settimane Non disponibile
Info
Nuovo
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
Chiudi
Aspettando la paura - Oguz Atay - copertina
Chiudi

Promo attive (0)

Chiudi
Aspettando la paura

Descrizione


Gli otto racconti di "Aspettando la paura" presentano in modo inedito i nodi kafkiani di assurdità, insicurezza, paura, solitudine, incomunicabilità: segni del malessere dell'umanità contemporanea, ritratti anche con un pizzico di ironia. Nella postfazione Orhan Pamuk spiega la portata rivoluzionaria della scrittura di Atay per la letteratura turca: "si deve a lui se tanti aspetti dell'esistenza sono entrati e hanno trovato posto in un romanzo: la partita alla radio, la scuola guida, amabili intellettuali smarriti fra le pagine dei libri".
Leggi di più Leggi di meno

Dettagli

2011
1 gennaio 2011
232 p., Brossura
9788896058039

Voce della critica

Aspettando la paura presenta la traduzione integrale di una raccolta di otto racconti scritti tra il 1972 e il 1977 dall'autore turco, figura di grande rilievo e originalità nel panorama letterario della Turchia negli anni settanta, scomparso prematuramente nel 1977, a soli quarantatre anni. Si tratta di racconti brevi, eppure ricchi di contenuti e spunti preziosi per avvicinare il lettore al particolare disagio vissuto da coloro che non sono stati in grado di mantenere contatti, legami di rapporto con la società nella quale si sono ritrovati a vivere le loro vite, marginalizzati perché considerati alienati, buoni a nulla o, peggio, inopportuni. Quella che Atay fa mediante questi racconti non può essere definita una critica sociale di vasta portata, ma non ci troviamo nemmeno di fronte a una distaccata descrizione di una serie di vicende che coinvolgono esclusivamente i personaggi oggetto di narrazione. Si tratta piuttosto del tentativo di raccontare l'estraniazione patita da una vera e propria tipologia di individui, che per varie ragioni vengono percepiti (e si percepiscono) come difetti, storture della società, devianze dal vivere secondo determinate regole e convenzioni, più o meno cogenti. Di quelli che, con sguardo esterno, potremmo definire come vittime di una situazione di insostenibilità sociale, ed è doveroso il riferimento alla sua opera più importante, il romanzo Tutunamayanlar (letteralmente: "Quelli che non sono in grado di connettersi, di porsi in relazione a/con"), pubblicato nel 1972, non ancora tradotto. L'oscillazione della narrazione tra dinamiche di gruppo e vissuto individuale dei personaggi è costante ma non ostinata, resa non tanto con una netta presa di posizione (che in questi contesti equivarrebbe a un'aperta denuncia), quanto con un'attenta e per quanto possibile oggettiva esposizione degli avvenimenti, verosimili o meno. È innovativo l'approccio alle problematiche affrontate nel corso dell'opera, segno di come Atay fosse certamente un ottimo conoscitore della letteratura e della cultura tradizionalmente definite "occidentali", ma non un loro ammiratore infatuato (e quindi acritico), limitato dalla pedissequa emulazione di forme narrative, dallo scontato rimando a contenuti già esplorati in precedenza da altri prima di lui. Allo stesso modo, tuttavia, non è possibile considerare Atay semplicemente come un seguace, un remissivo esponente di una corrente ideologica o stilistica in patria, ed è per questa particolare prospettiva che la sua produzione viene considerata dalla critica turca una delle più influenti del XX secolo (si veda a tale proposito la postfazione di Orhan Pamuk). Aspettando la paura è insomma opera di un autore turco che dev'essere a ragione collocato in un discorso letterario di più ampio respiro, degno di costituire una tessera in più del vasto mosaico della letteratura di Turchia, che purtroppo è il più delle volte conosciuta solo superficialmente nel resto d'Europa, in generale, e in Italia, in particolare. Francesco Boraldo

Leggi di più Leggi di meno
Chiudi
Aggiunto

L'articolo è stato aggiunto al carrello

Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Chiudi

Chiudi

Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.

Chiudi

Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore