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Anno edizione: 2014
Anno edizione: 2012
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Un buon libro, anche se ipertrofico e, a tratti, inverosimle, partorito dalla inutile guerra di Corea e dall'atroce lotta per la sopravvivenza contrapposta alla lotta, o per meglio dire alla resa, di esistenze che arrancano senza dare un senso alle propie vite. Alla base sussistono gravi traumi da far risalire allainfanzia/adolescenza. Tutto esageratamente ipercondito, come un piatto realizzato con troppi ingredienti che fa sfiorare in alcuni casi situazioni grottesche e inverosimili. In definitiva accade di tutto e di pi'.....guerra, mutilazioni, incidenti, malattia, tradimento, vendetta, assassinii, stupri, ecc...in conclusione, anche se all Autore scappa un p¨° il freno e il senso logico, il libro scorre e a tratti coinvolge.
Bellissimo e commuovente, il libro ha una trama avvincente e una scrittura elegante con cui l'autore, in modo accorato ma anche realistico e crudo, racconta alcune pagine tragiche della storia del suo paese, cioè la guerra tra Corea del nord e del sud: la guerra viene però presentata nella sua dimensione universale, come quel fenomeno che non solo distrugge cose e uccide persone ma ferisce profondamente l'anima al punto tale che chi sopravvive è quasi un morto vivente. Questa condizione ("è il mio cuore il paese più straziato" dice Ungaretti) è comune a June, Hector e Sylvie: essi cercano, in modi diversi eppure ugualmente distruttivi, di spegnere quel fuoco che li brucia e che li rende estranei alla vita ma non esiste risarcimento agli orrori che hanno vissuto. La vicenda è tragica e appassionata insieme, si svolge nel presente ma con continui richiami al passato: l'alternarsi dei piani temporali rende la trama più mossa e coinvolgente con personaggi così drammaticamente vivi che è difficile dimenticarli.
Meraviglioso, in ogni suo aspetto. Lee riesce a narrare, lungo un lasso temporale che va dal '35 all'86, le vite di persone e personaggi nel loro dramma. Non solo quelli principali, ma tutti coloro che fanno da contorno, hanno una forza narrativa ed un impatto da lasciare senza fiato. La prosa poi di Lee è rara, alcuni pezzi li ho riletti solo per il gusto di sentire le parole. Nessuno dei personaggi trionfa, tutti ormai non hanno nè la forza di combattere, nè tantomeno di provare a farlo. Tutti, davvero, sono arresi e lasciano che sia. Leggetelo, perchè da tanto non leggevo un libro così.
Recensioni
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