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scheda di Comba, A., L'Indice 1998, n. 6
Il volume inaugura la collana "L'isola", che propone testi e saggi di grande rilievo religioso, spirituale e simbolico. Qui viene offerta al lettore italiano l'elegante traduzione dal sanscrito di una trentina di capitoli del "Mahabharata", la massima epopea indiana. All'interno di questo segmento si possono distinguere tre temi diversi: la storia di Krsna e della sua città, Dvarakaî; una discussione fra i protagonisti del poema sulla necessità o meno di muovere guerra ai propri avversari; l'episodio dell'incontro fra Arjuna e S'iva che dà il titolo al libro. La prima e la terza parte sono digressioni rispetto al racconto-cornice che riemerge nella parte centrale, la più interessante: giocando a dadi con i cugini, Yudhis.t.hira perde il regno e deve andare in esilio con i fratelli e la moglie Draupadi. Quest'ultima gli rimprovera la remissività con cui accoglie la sventura: la partita di dadi era truccata, quindi è lecito ribellarsi e muovere guerra ai cugini. Yudhis.t.hira tesse un elogio della pazienza e la contrappone all'ira: "Sia il forte sia il debole sempre e comunque devono esercitare il perdono e la pazienza, pur in circostanze difficili, se possiedono discernimento". Ma la moglie non si rassegna. La discussione, a cui partecipa anche un fratello, si snoda attraverso argomentazioni di notevole interesse, fino alla mesta conclusione: l'inferiorità militare non consente ribellioni. Sarà poi un altro fratello, Arjuna, a ottenere dal possente dio S'iva un'arma segreta che possa rovesciare le sorti dei protagonisti.
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