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E' un libro imprescindibile per gli appassionati della letteratura di montagna. Scritto in modo scorrevole, tecnico ma al punto giusto da rendere la lettura interessante anche a chi non è alpinista. Aldilà della serrata narrazione di quella che è stata una delle maggiori tragedie dell'alpinismo himalayano, il libro è ricco di suggestioni, rimandi storici, descrizioni ad ampio raggio di luoghi e uomini. E c'è poi quella che per me è stata una piccola ma preziosissima chicca, cioè le 40 o poco più righe che si ritrovano tra pagina 172 e 173. Qui viene raccontata per sommissimi capi la storia di Goran Kropp, un alpinista svedese che il 16 Ottobre 1995 chiude la porta di casa a Stoccolma ed parte con una bicicletta speciale carica di 108 kili per raggiungere il campo base dell'Everest semplicemente pedalando. Dopo 13000 chilometri e mille peripezie, ai primi di aprile del 1996 arriva a destinazione e da lì il 1°Maggio parte per arrampicare la cima del mondo. Il 2 Maggio è a 100 metri di dislivello dalla vetta - un'ora circa di arrampicata - e, pur con un clima ancora splendido, decide che è troppo stanco per proseguire ed essere certo di ridiscendere dalla vetta incolume. Una capacità e serenità di giudizio che non riuscirò mai a dimenticare. E che fu premiata: Goran riuscì tre settimane dopo ad arrivare in vetta, incolume, al contrario di gran parte della spedizione che fa da cuore del racconto di Jon Krakauer. Una volta sceso dalla vetta, Goran fa i bagagli e se ne ritorna in Svezia. Sempre in bicicletta.
cavolo che angoscia ! libro bello ed angosciante , ho letteralmente divorato le ultime 100 pagine di corsa visto che tutto accadeva veloce quasi fosse un film d'avventura pur essendoci la lentezza dei movimenti dei protagonisti ! credo che meglio di così non sarebbe possibile raccontare una tragedia umana leggetelo leggetelo leggetelo
Uno dei piu' bei libri che abbia letto, ti rimane dentro. Lo stesso mio giudizio e' condiviso da tutti quelli a cui l'ho regalato. Il libro è tratto da una storia vera, unica. Il romanzo è un po' ripetitivo all'inizio ma poi si snoda con fluidita' e aggancia il lettore in maniera totale. Leggetelo se amate l'avventura, non ve ne pentirete.
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