L'archivista
di Loriano Macchiavelli
Torna Sarti Antonio, sergente, ma il suo ruolo da protagonista questa volta è conteso da Poli Ugo, vice ispettore "burocrate, carogna, ruffiano".
Nella Bologna dei primi anni Ottanta, ferita a morte dalla strage e già sepolta da cumuli di eroina, Poli Ugo è un antieroe così disumano che riesce a incarnare tutte le contraddizioni del suo tempo.
I colleghi della questura di Bologna lo chiamano lo Zoppo, ma attenti a non farsi sentire, per non essere colpiti dal suo immancabile bastone. L'incidente gli ha massacrato la gamba destra, ma non l'ha persuaso al pensionamento anticipato: d'altronde per essere un buon investigatore non servono gambe, serve testa. Però il suo superiore Raimondi Cesare, lo stesso di Sarti Antonio, lo ha confinato a protocollare pratiche. E Poli Ugo si vendica, indagando a titolo del tutto personale su casi archiviati come insoluti, tra cui quello di uno scippatore che ha derubato una ragazza ed è fuggito a bordo di un'auto con la targa di una città inesistente. Impossibile trovarlo, sostiene Sarti Antonio, ma Poli Ugo non è d'accordo. La sua inchiesta non autorizzata si svolgerà con metodi investigativi al di fuori di ogni regola.)
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Disp. immediata